Italia ed estero
11 settembre 2001: vent’anni fa il drammatico attacco che cambiò per sempre il mondo

Quattro attacchi suicidi coordinati e compiuti con altrettanti aerei di linea, dirottati da 19 terroristi di Al Qaeda colpirono prima l’America e poi il mondo intero.
Il primo aereo, un Boeing 767 dell’American Airlines, viene dirottato con 76 passeggeri a bordo su Lower Manhattan e plana verso il World Trade center, il complesso di edifici che ospitava le Twin Towers.
Centra la facciata della torre nord alle 8:46, le 14:46 in Italia. Iniziano le evacuazioni e i soccorsi ma nell’arco di 17 minuti un secondo Boeing 767, operato dalla United Airlines, si schianta sulla torre sud con 51 passeggeri a bordo. Nell’arco di meno di due ore crolleranno entrambe, uccidendo chi era rimasto incastrato nei piani più alti degli edifici, i soccorritori all’opera negli edifici e anche persone che si trovavano nei pressi degli edifici.
Alle 9:37, poco dopo lo schianto del secondo aereo sulla torre Sud, un Boeing 757 di American Airlines precipita sulla facciata ovest del Pentagono, la sede dell’esercito Usa.
Pochi minuti dopo un altro Boeing avrebbe dovuto abbattersi sul Campidoglio, la sede del Congresso americano, ma alcuni dei 33 passeggeri sono insorti e hanno cercato di manomettere il piano dei terroristi. Precipita a sua volta alle 10:03 in Pennsylvania, a 200 chilometri in linea d’aria dall’obiettivo che avrebbe dovuto distruggere.
Un fatto di cronaca che avrebbe cambiato il mondo e che provocò 2.977 vittime e oltre 6.000 feriti, pochi (si fa per dire) rispetto ai primi bollettini che parlavano che 30 mila possibili morti.
Sono passati vent’anni fa da quel drammatico 11 settembre vissuto in diretta davanti alle televisioni e i ricordi sono ancora molto vivi, come si trattasse di una finale del campionato mondiale di calcio, una medaglia olimpica.
In quel momento c’è chi era molto piccolo e di quanto successo ha letto poi sui libri, chi era a scuola o sul posto di lavoro e ha capito subito che la sua vita sarebbe cambiata per sempre, e poi c’è la ‘Generazione 11 settembre‘, gli oltre cento nati dopo gli attentati del 2001 nei quali hanno perso il padre.
In tutto sono quasi 3.000 i bambini orfani degli attacchi che hanno cambiato la storia dell’America: ora sono giovani adulti e in occasione del ventesimo anniversario raccontano com’è stato crescere con costanti incubi notturni, il dolore di non aver mai conosciuto un genitore, e il peso di essere costantemente visti come le vittime di un disastro storico.
Nessuno si è scordato cosa stava facendo e con chi era nel pomeriggio dell’11 settembre 2001. In quel tragico martedì, pieno di sole, l’attacco alle Torri Gemelle ci mostrò che anche l’America, e quindi l’Occidente che credevamo “sicuri” e lontano dalla guerra, potevano essere feriti a morte.
Quella data, tragica e iconica, è diventata uno spartiacque della storia per i contemporanei – per noi – una realtà univoca al punto da non aver bisogno, neanche oggi, della specificazione dell’Anno Domini: per tutto il mondo, da vent’anni, basta solo dire “l’11 Settembre”.
La catastrofe viene trasmessa in diretta dalle televisioni di tutto il mondo lasciando angosciati e terrorizzati milioni di persone. Entrò nelle case, sconvolse la quotidianità di milioni di famiglie. Tracciò l’abisso tra Vecchio e Nuovo Millennio, squarciando la continuità tra storia e presente, educando all’atrocità gli occhi di generazioni lontane dalle Guerre Mondiali che erano sempre state lontane da epiloghi del genere.
Gli Stati Uniti, prima potenza globale, subirono per la prima volta un micidiale attacco sul loro stesso territorio. E l’intero Occidente, oggetto delle minacce di bin Laden, scoprì la propria vulnerabilità di fronte all’offensiva di un nemico tanto più inafferrabile perché non era identificato con un singolo Stato, ma che agiva all’interno di società aperte e multietniche. Allora tutti capirono che in tutte le nazioni potevano girare dei terroristi come vere e proprie bombe ad orologeria pronte a scoppiare da un momento all’altro.
Ma quelle vittime dell’11 settembre 2001 saranno solo le prime di una lunga scia di sangue che si estenderà in Europa e in altri paesi del mondo. A causa del terrorismo saranno ancora centinaia le vittime che porteranno in Francia, Germania, Gran Bretagna e Belgio terrore, dolore e morte.
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