Trento
Not, Maurizio Fugatti: «Situazione ereditata dal centro sinistra, attendiamo esisto dei ricorsi prima di prendere delle decisioni»

Ad oggi la provincia autonoma di Trento ha speso oltre 150 milioni di euro dei 338 previsti per la realizzazione del Nuovo ospedale Trentino.
Se tutto andrà bene vedremo il nuovo ospedale nascere fra circa 20 anni. Quindi c’è la concreta possibilità che nasca già vecchio, soprattuttto alla luce degli ultimi avvenimenti.
La realizzazione del così detto NOT (nuovo ospedale di Trento), rimane un’opera essenziale per il territorio e la sanità trentina da anni sta cercando di vederne la luce.
La costruzione di questa enorme struttura è stata nella bufera e rappresenta una rara perla miliare degli sprechi del centrosinistra trentino nelle ultime due legislature. Sulla vicenda si parla e si scrive ormai da anni, risale al 2011 l’inizio della procedura per l’affidamento dei lavori, quando ancora era Ugo Rossi l’assessore della sanità.
Poi i lavori sono stati stoppati da impedimenti assolutamente evitabili. Tali intoppi hanno portato a perdite ingenti di denaro pubblico e allo stallo di un progetto che è prioritario per tutta la popolazione trentina.
L’errore più clamoroso è stato certificato nel 2018, quando numerose interrogazioni e firma Borga e Fugatti avrebbero dovuto mettere in allarme la giunta Rossi, che però decise di continuare sulla propria strada rischiando un grave vizio di illegittimità.
La corte dei Conti infatti confemò il vizio di legittimità, in capo alla commissione esaminatrice delle offerte per l’aggiudicazione dei lavori del Nuovo Ospedale che era stato ricnosciuto come una palese violazione normativa, in base alla quale chi prepara il bando di gara è poi incompatibile con la funzione di membro della commissione giudicatrice dell’appalto stesso.
La gara d’appalto aveva avuto quindi un brusco stop quando appunto la dirigente Livia Ferrario era stata inserita da Ugo Rossi nell’allora commissione giudicante del NOT ed era risultata incompatibile perché facente parte della dirigenza della provincia che aveva predisposto lo stesso bando. Per questo si era dovuto ricominciare tutto dall’inizio. Un caso eclatante che aveva causato al Trentino milioni di euro di danni.
Membro la cui nomina era stata fatta dalla giunta di centro sinistra.
L’anno scorso sembrava che tutto fosse terminato con l’ultima sentenza del consiglio di Stato e si pensava che i lavori finalmente potessero prendere una forma reale, ed invece è arrivato l’ennesimo ricorso, questa volta dell’impresa Pizzarotti.
Ora il nuovo ospedale di Trento è stato il protagonista della discussione della mattinata di ieri in Consiglio con la comunicazione del presidente della Giunta richiesta dalla minoranza.
In apertura del dibattito il governatore Fugatti ha precisato che quanto sta succedendo sul nuovo ospedale di Trento è solo una situazione ereditata dai suoi predecessori del centro sinistra Dellai e Rossi e che farà quello che gli è possibile per il ruolo istituzionale che ricopre.
La vicenda del Not, ha esordito il presidente Maurizio Fugatti, trova la Giunta erede di un percorso complesso, intricato e non ancora concluso. Il susseguirsi di ricorsi, il continuo rinvio dell’inizio dei lavori hanno costretto a rivalutare le mutate esigenze sanitarie per poter dare alla popolazione il miglior progetto possibile, pur rimanendo all’interno del quadro normativo e per quanto questo lo consenta, posto che in linea di massima il promotore prescelto dovrà accettare le modifiche che l’amministrazione disporrà in sede di approvazione del progetto.
L’impresa Pizzarotti – ha ricordato il governatore – i cui tecnici hanno presentato il dossier di cui alle cronache di questi giorni, ha presentato l’ennesimo ricorso, e questa volta innanzi alla Cassazione, contro la sentenza del Consiglio di Stato. Un iter giudiziario in corso, anche se non è stata chiesta la sospensione della sentenza, e quindi non ostacola l’iter tecnico per arrivare quanto prima al via dei lavori.
Questo ulteriore incidente processuale – ha continuato Fugatti – è però la prova ulteriore delle difficoltà che la Giunta deve affrontare per dare al Trentino il nuovo ospedale. Governo provinciale che respinge nella maniera più ferma e risoluta le gravissime, calunniose e diffamatorie affermazioni rivolte da qualcuno contro i funzionari dell’amministrazione per cui, oltre ai singoli coinvolti, anche la Pat si riserva di tutelarsi delle sedi opportune. Infine, il presidente della Giunta, ha affermato che si ritiene di attendere l’esito delle vicende giudiziarie prima di assumere decisioni non reversibili.
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