Trento
Tonina conferma la riapertura delle discariche di Imer e Monclassico ma «in maniera temporanea e solo per due anni, poi saranno bonificate»

Al via la prima tornata dei lavori in consiglio provinciale con la question time. Fra le interrogazioni alcune hanno puntato l’attenzione sulle discariche di Imer e Monclassico per sapere se sarebbero state aperte o meno, specialmente dopo l’opposizione di alcuni gruppi di cittadini con relative raccolte firme.
A rispondere alle interrogazioni di Patt, Pd, Trentino in Azione e la Lega è stato l’assessore all’ambiene Mario Tonina.
Tonina ha inquadrato la questione, percorrendo i passaggi temporali che hanno portato alla decisione di riaprire le discariche e illustrandone le motivazioni, dando lettura di un documento estremamente articolato e complesso. La Giunta si trova in questa situazione perché nella scorsa legislatura per diversi motivi alcune questioni che riguardano lo smaltimento dei rifiuti non sono andate a buon fine, ha premesso.
Il piano provinciale di gestione dei rifiuti vigente del 2014, prevede come unica forma di smaltimento alternativa alla discarica la realizzazione di un impianto di produzione del Css (combustibile solido secondario prodotto attraverso la selezione e triturazione del rifiuto secco residuo), da conferire in cementifici o centrali termoelettriche.
Il rapido esaurirsi degli spazi disponibili nella discarica di Ischia Podetti – Ha poi fornito alcuni dati sulle percentuali di raccolta differenziata sul territorio trentino, passata dal 17% del 20021 al 77% del 2019, con produzione di rifiuti tendenzialmente costante. A seguito degli incrementi progressivi delle raccolte differenziate, al quantità di secco residuo da smaltire è passata da 230.000 tonnellate del 2000 alle 55.000 del 2019.
La Giunta intende affrontare la questione secondo due fasi: una fase transitoria, che prevede la riapertura delle discariche oggetto dell’interrogazione, esclusivamente per la parte di volumetria ancora disponibile, senza nessun ampliamento. I conferimenti saranno effettuati per un lasso di tempo di circa due anni, con impegno da parte della Provincia (anche con la firma di un protocollo), alla definitiva chiusura, copertura e rinaturalizzazione degli impianti al momento del completamento dei volumi già autorizzati, tranne Imer che non riceverà nemmeno tutti i volumi disponibili.
Nel contempo si provvederà al completamento degli spazi di Ischia Podetti, con progettazione del cosiddetto “catino nord” della discarica. In via del tutto eccezionale, considerato il principio normativo nazionale comunitario di “prossimità”, si cercheranno impianti temporaneamente disponibili a ricevere rifiuti per l’esportazione fuori dal territorio provinciale.
Terminata la fase transitoria, per la fase a regime gli obiettivi sono l’adozione di tecniche di circolarità con riduzione dei rifiuti, obiettivi di raccolta differenziata con le tecniche che si sono rivelate più efficaci sul territorio e realizzazione di impianti di trattamento del residuo per il recupero energetico.
Quanto ai quesiti posti dalle interrogazioni, l’assessore ha evidenziato che le discariche presentano ancora volumi disponibili autorizzati e quindi non sono del tutto chiuse. La riapertura sarà limitata ai volumi già autorizzati e sono esclusi ampliamenti in assoluto, per un periodo comunque massimo di due anni, al termine dei quali si procederà con la chiusura definitiva e la bonifica.
Contestualmente sono stati già avviati gli iter per la realizzazione del nuovo catino (e impianti accessori) a Ischia Podetti, in data 3 settembre si è conclusa la procedura di localizzazione in materia di tutela dell’ambiente ed è in corso la procedura di valutazione di impatto ambientale, con la previsione di completamento dell’opera entro un anno circa.
Il piano prevedeva la realizzazione di un impianto di trattamento termico con recupero energetico, poi abbandonato per il trend di crescita della raccolta differenziata e per un calo del rifiuto urbano residuo. Si è dunque preferito procedere con la soluzione del conferimento di rifiuto urbano pari a circa 15/20.000 tonnellate, poi rinnovabili, fuori provincia (Bolzano). Negli anni si è assistito ad una crescita rapida della saturazione dell’impianto di Ischia Podetti che ha imposto questa soluzione temporanea.
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