economia e finanza
Sussidi del Recovery Fund: ecco il piano dell’Ue per riprenderseli

Next Generation Ue, o meglio noto come Recovery Fund. Secondo molti la manovra economica che salverà l’Italia. Il grande regalo che l’Europa farà alla nostra nazione. Secondo le previsioni dei servizi dell’Europarlamento (Eurostat e European fiscal board) però, il Recovery, con una mano ci porgerebbe il cibo e con l’altra terrebbe il coltello.
L’Ue sta cominciando ad emettere i bond per dare prestiti agli stati che ne richiedono fin da subito. L’onere del rimborso però entrerà direttamente a far parte del debito pubblico degli stati membri dal 2028. Per il bel paese si tratterebbe di circa 60 miliardi. Una cifra che costerà un aumento del rapporto debito/Pil di 4 punti percentuali nel 2028.
Il rapporto debito/pil alla fine di quest’anno arriverà al 160%. Grazie agli aiuti del Recovery e ad ingenti investimenti pubblici la percentuale nel 2024 potrebbe scendere a 153% (secondo le stime di Eurostat). Resta però il cavillo dei bond. Se infatti i soldi dell’Unione ci verranno “addebitati” nel 2028 ci sarà un rimbalzo di 4 punti percentuali. In questo caso si arriverebbe ad avere il deficit/pil pre pandemico solo nel 2032.
L’ALTERNATIVA- L’alternativa al rimbalzo sul rapporto potrebbe essere quella di aggiungere tasse alle aziende e ai lavoratori. L’imposta riguarderebbe sicuramente le emissioni di Co2 ed il settore digitale. La data di scadenza per presentarla in Commissione è fissata al 22 dicembre.
E’ prevista inoltre un’altra data di scadenza per un’imposta atti a recuperare i soldi del Recovery. Si tratterebbe di tasse sulle transizioni finanziarie e sul reddito societario. La scadenza è fissata peri giugno 2024. Questa potrebbe essere decisiva per le imprese a rischio. Una tassa del genere potrebbe risultare fatale per molti.
L’alternativa al rincaro sul debito, risulta terrificante. Per questo si vuole accollare il rimborso dei bond emessi fino al 2026 agli Stati Membri.
I BOND PER I PRESTITI: Fino ad ora abbiamo parlato dei bond relativi ai sussidi. Quindi teoricamente a fondo perduto. In pratica no. Si parla di 390 miliardi in tutto.
Diversa è la questione relativa ai bond emessi per i prestiti. Sono 360 miliardi. Questi genereranno subito un effetto duplice sulle finanze statali. Aumento doppio. Rincaro del debito pubblico e del deficit al momento della spesa. La restituzione è quindi immediata.
PER L’ITALIA: All’Italia erano stati promessi ben 84 miliardi di sussidi. Dal 2028 al 2058 però verranno restituiti grazie al rimbalzo sul rapporto deficit/pil. I 122 miliardi di prestito vengono di fatto rimborsati immediatamente. I soldi ricevuti fino al 2026 e gli investimenti che si potranno fare saranno dunque rimborsati all’Unione dopo il 2028. Di quale grande aiuto all’Italia sta quindi parlando l’Europa?
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