I belli addormentati nel parco

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Peccato che le segnalazioni acustiche dei mezzi che stavano asfaltando Via Moar poco dopo le 7 di eri mattina abbiano svegliato i “belli addormentati nel parco”.

Si erano messi comodi sfruttando la piattaforma in legno del gioco della carrucola (sarebbe per i bambini, ma da mesi non funziona), accuratamente coperto con un telo, poi sopra delle coperte ed ecco come si può organizzare una romantica dormita sotto le stelle, nel parco di Lung’Adige Braille a Cristo Re.

Al riparo dall’umidità, non troppo lontano dalla strada, nella penombra e non nel buio.

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Ma forse si è tratto di un errore, magari i nostri turisti per caso potrebbero essere stati in possesso di una vecchia guida di Trento risalente agli sessanta, quando il parco era il camping della città.

Piccola parentesi. Chiuso quello, Trento non è più stato capace di dotarsi di un’area campeggio, non male per una città che si vorrebbe a vocazione turistica.

Ma torniamo ai nostri dormiglioni che in quel parco non saranno gli ultimi, una volta svegli hanno utilizzato la vicina fontana per lavarsi, ma i loro “bisogni” dove li avranno fatti? Quello che non si capisce è perchè alle 7 della mattina non si attivi un servizio di prevenzione che passa nei parchi cittadini – perchè la situazione è per tutti simile – e controlli le persone presenti in situazioni come queste. Sarebbe un deterrente. Invece si lascia tutto abbandonato a se stesso.

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