Val di Non – Sole – Paganella
Cavedago: frasi affisse al pannello informativo della chiesa riaprono la ferita della toponomastica bilingue

Il pannello informativo dell’antica chiesa di San Tommaso a Cavedago, alle porte dell’Altopiano della Paganella è stato preso di mira da alcune frasi, stampate su adesivo da parte di ignoti, con l’intento di denunciare alcuni eventi dell’epoca fascista e di riaprire il dibattito della toponomastica bilingue in Alto Adige.
Un’opera sicuramente ben fatta, visto che il testo compare stampato sia in italiano che in tedesco, probabilmente con l’intento di denunciare questi eventi anche in altre zone di confine. Ma cosa si vuole denunciare?
Qui facciamo un salto di quasi un secolo, quando durante l’epoca fascista è stata realizzata un’opera di italianizzazione forzata dei toponimi locali nei territori di confine dell’Alto Adige-Suedtirol, del Piemonte, la Val d’Aosta e il Friuli Venezia Giulia.
Un’operazione compiuta dal regime fascista al fine di diffondere la lingua italiana e avere il controllo di tutto il territorio italiano.
Questa pagina di storia italiana è stata riaperta per l’italianizzazione di oltre 8.000 toponimi di paesi, montagne e fiumi dell’attuale Sudtirolo e per la quale viene chiesto di chiedere scusa ai sudtirolesi.
Eventi storici successi quasi cent’anni fa, ma che sono ancora oggi una ferita aperta e argomento di dibattito politico fra le destre e le sinistre nella toponomastica bilingue dell’Alto Adige-Suedtirol.
La polemica seppur legittima è però estranea al contesto in cui è stata sollevata. I toponimi presenti nel pannello informativo della chiesa di San Tommaso di Cavedago sono di origine latina o dialettale e così anche quelli della “Via Imperiale”.
Il percorso di antica origine medievale di cui parla il pannello informativo di Cavedago e che passava attraverso la Valle di Non, l’Altopiano della Paganella e le Giudicarie.
Oltretutto il territorio di Cavedago e dell’Altopiano della Paganella è lontano dal dibattito della toponomastica altoatesina e, come i sudtirolesi ha subito le vessazioni dell’epoca fascista e poi della Seconda Guerra mondiale.
Il testo di denuncia applicato al pannello informativo della Chiesa di San Tommaso a Cavedago: “Nel territorio dell’attuale Sudtirolo oltre 8.000 toponimi di paesi, montagne, fiumi ecc. falsificati, manipolati e quindi pseudoitaliani sono stati imposti ai sudtirolesi durante il periodo fascista al fine di una assimilazione e italianizzazione ordinata, rapida ed efficace. Noi italiani del XXI secolo non siamo più aggressivi, ma moderni ed europei. Prendiamo le distanze dal nazionalismo e dall’imperialismo dei nostri antenati. Chiediamo scusa ai sudtirolesi per il crimine culturale commesso dall’Italia falsificando migliaia di toponimi tedeschi e ladini nella loro terra.”
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