Rovereto e Vallagarina
A Rovereto piazza Rosmini chiusa 2 mesi, alla faccia della città turistica. La rabbia degli operatori economici “Dopo mesi di chiusure, si doveva farli proprio adesso?”

Da questa mattina via ai lavori di riqualificazione, chiusa la strettoia verso corso Bettini.
Alla faccia delle grandi mostre che sono attualmente ospitate al Mart fino al 29 agosto, in sfregio ad un tessuto economico cittadino che prova a ripartire con entusiasmo e forza di volontà dopo i lunghi mesi di chiusura e di aperture a singhiozzo: da questa mattina piazza Rosmini, la piazza principale della seconda città del Trentino, snodo strategico per la viabilità interna di Rovereto, è diventata un grande cantiere e lo resterà, secondo i piani dell’Amministrazione comunale, per almeno due mesi e, chissà, magari anche di più se sorgeranno i (soliti) ritardi o l’immancabile proroga per “motivi tecnici” che caratterizza (ahinoi) l’iter di molte opere pubbliche.
Inoltre, chiusura immediasa per tutto il periodo per il traficco dalla piazza verso corso Bettini per completare l’isolamento totale di una zona strategica della città, tagliata fuori dai flussi veicolari e anche pedonai, visto che camminare tra detriti e macchine scavatrici non è il massimo.
Rovereto città turistica? Purtroppo solo a parole, uno slogan completamente disatteso nei fatti da chi, all’interno dell’imponente macchina comunale (quasi 500 dipendenti pagati dai contribuenti), ha pensato bene di trasformare la prestigiosa piazza Rosmini in un cantiere a cielo aperto, senza pensare alle pensatissime ripercussioni economiche che questa chiusura comporta e comporterà per le attività economiche che gravitano sulla piazza (3 pubblici esercizi, un’edicola, un negozio di frutta e verdura, l’unico cinema multisala della città, un’ottica).
Conseguenze nefaste non solo per loro ma anche per gli operatori economici (molti della ristorazione) che animano corso Bettini, che con la chiusura della strettoia vedono azzerati i passaggi e quindi saranno raggiungibili soltanto da viale Trento con un giro tortuoso cui saranno costretti a sottoporsi i clienti che vorranno comunque provare a raggiungerli.
Operatori economici che, fin da subito si ribellano a questa inopinata scelta dei tecnici comunali: “Siamo stati chiusi per mesi, l’intera città come tutta Italia ha subito varie chiusure, aperture a singhiozzo e lunghi periodi di inattività ed ora che finalmente abbiamo potuto riaprire a pieno ritmo è il Comune che ci penalizza con questi lavori? Assurdo e davvero inaccettabile, anche perché ai nostri clienti non viene concesso di fermarsi neppure per pochi secondi in piazza, siamo praticamente isolati, invasi da polvere e rumori pur essendo sulla piazza principale della città”.
Aziende ridotte allo stremo dal lungo lockdown, un nuovo locale aperto da pochi mesi con grande coraggio, che ora vedono ridurre al lumicino la propria clientela: “Vogliamo parlare dell’immagine che Rovereto offre ai turisti? Ora che le mostre del Mart cominciavano a funzionare e si vedevano arrivare in centro anche turisti, la piazza diventa una barriera fatta di polvere e di mezzi meccanici sparsi. Così non si invoglia di certo ad entrare nel nostro centro storico. E’ un autogol clamoroso e che provoca danni ingenti alle attività economiche”.
Molti si chiedono “chi lavora in Comune e si occupa di programmare i lavori non ci pensa a queste cose? Non ci sono solo le scuole ed il trasporto pubblico da tener presenti quando si mettono in atto opere così impattanti e che durano oltre 2 mesi. I tecnici comunali, i responsabili delle ditte appaltatrici, i tecnici non conoscono le problematiche delle imprese? Non sanno che noi dobbiamo pagare personale, affitti, mutui e fornitori e con questi lavori gli incassi sono crollati già oggi e caleranno ancora di più nelle prossime settimane?”.
Un’opera pubblica che diventa esempio lampante della (scarsissima) considerazione nella quale viene tenuto il tessuto economico cittadino, l’indifferenza dei tecnici e la poca attenzione che ferisce chi deve vivere con il passaggio e la clientela di ogni giorno e non ha lo stipendio garantito al 27 di ogni mese. “Non si poteva immaginare di impostare il lavoro del cantiere su doppi turni giornalieri, visto che siamo in estate? Cantiere chiuso prima delle 18, lavoratori a casa e, temiamo ma speriamo di sbagliarci, come ogni appalto che si rispetti 2 settimane di ferie a Ferragosto e pazienza se qualche attività sarà costretta poi a chiudere definitivamente a causa della prolungata chiusura. Viviamo in un incubo e stavolta il Covid non c’entra”.
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