Valsugana e Primiero
Dopo sette anni di lavori di restauro riapre il Ponte di Bassano (Ponte degli Alpini)

Ci sono voluti sette anni di restauri e sette milioni per finanziarli, ma finalmente il Ponte di Bassano, conosciuto anche come Ponte degli Alpini, è stato restituito al popolo. Popolo in senso lato perché si tratta di un simbolo conosciuto in tutta Italia e da tutta Italia ci si muove per andarle a percorrerlo.
Del resto fa parte della nostra storia da 450 anni quando fu disegnato da Andrea Palladio, ma a causa di cedimenti strutturali rischiava di collassare.
Quella del 2021 sarà per Bassano un’estate diversa dalle precedenti perché non solo il ponte è nuovamente a disposizione, ma per l’occasione sono programmati una serie di eventi che culmineranno il 3 ottobre con l’inaugurazione, alla quale è stato anche invitato anche il Presidente Mattarella.
E’ già aperta al pubblico invece una mostra che chiuderà il 10 ottobre al Museo Civico con l’esposizione di disegni originali, mappe, modelli, rare fotografie ottocentesche ed infine le affascinanti vedute del Canaletto che sognava un ponte palladiano lungo il Canal Grande a Venezia.
Tutto molto bello, ma il restauro è stato alquanto tormentato da ricorse, polemiche con una discussione centrale: la trave reticolare in acciaio inox posizionata per rinforzare le quattro stilate. Seppur di fatto invisibile, c’è stato chi ha gridato al sacrilegio perché si andava a modificare nettamente la struttura originale.
In realtà della struttura originale c’è rimasto ben poco in quanto sacrificata dagli interventi di riqualificazione di questi quattro secoli e mezzo. Già negli anni novanta il ponte non si fondava su pali lignei, ma sul cemento armato.
Un po’ di storia – Le prime tracce documentali di un ponte sul Brenta risalgono al 1209, erano i tempi di Ezzelino Gran Signore della Marca. L’attuale struttura è figlia del progetto di Palladio del 1570 che lo avrebbe voluto realizzare in pietra come il Ponte Tiberio di Rimini, ma il Senato della Serenissima optò per il legno. Nacque così una sorta di strada sopra l’acqua con logge coperte che permettevano ai passanti di fermarsi ad ammirare il panorama anche col brutto tempo.
Per il Ponte di Bassano vita dura già nei suoi primi due secoli danneggiato dalla forza della corrente del Brenta ì, ma anche dagli urti di zattere e dal legname sciolto che veniva trasportato lasciandolo libero in acqua.
Il 18 agosto del 1748 fu demolito dall’alluvione e ricostruito due anni dopo. Nel 1813 fu bruciato dalle truppe napoleoniche per rallentare l’avanzata delle truppe austriache e solo nel 1821 il Comune diede il via alla ricostruzione.
Durante la Prima Guerra Mondiale il Ponte resse al passaggio dell’artiglieria pesante e nel 1948 furono le “Penne Nere” a ricostruirlo ed è da allora che è diventato il “Ponte degli Alpini”.
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