Ambiente Abitare
La trentina Elisa Burnazzi invitata ad esporre al Padiglione Italia della Biennale di Venezia, nella sezione tutta al femminile

Nel 2021, per la prima volta nella storia della Biennale di Architettura una sezione del Padiglione Italia è dedicata alle architette e designer italiane: tra queste c’è anche la trentina Elisa Burnazzi, fondatrice assieme a Davide Feltrin, dello studio Burnazzi Feltrin Architetti.
La 17a Biennale Internazionale di Architettura di Venezia, la cui sede espositiva del Padiglione Italia è sotto la curatela di Alessandro Melis, ha infatti una sezione tutta al femminile, denominata Decolonising the built environment, co-curata dal collettivo Rebelarchitette che da anni si batte per la parità di genere in architettura.
«Sono molto contenta per questa avventura e di questo invito – spiega Elisa Burnazzi – che tra l’altro è il terzo alla Biennale. La prima è stata nel 2012, poi ancora nel 2018 e quest’anno, nel 2021. Il collettivo Rebelarchitette da anni raccoglie nominativi di architette italiane ed estere per la loro mappa mondiale degli studi di architettura al femminile, pubblicata sul web; da lì è partita la selezione».
Che cosa vedremo in questa particolare sezione sulla parità di genere?
«I 137 volti esposti in Biennale rappresentano le architette che hanno aderito al progetto DETOXING ARCHITECTURE FROM INEQUALITIES (Disintossicare l’architettura dalle ineguaglianze). E’ un vero e proprio atto plurale, una raccolta di progettiste le cui opere vengono raccontate attraverso un video, un sito internet e un gioco virtuale. L’installazione proposta da RebelArchitette è un inno al rispetto, alla giustizia e alla necessità di diversificare il panorama degli e delle interpreti dell’architettura, in Italia come in tutto il mondo.
Le Rebelarchitette hanno chiesto alle invitate di selezionare 4 lavori a loro scelta. Elisa Burnazzi ha deciso di portare quattro opere che per certi versi sono opere “prime” del suo studio: il centro di aggregazione giovani e anziani di Poggio Picenze, l’edificio unifamiliare PF a Pergine, l’allestimento urbano e grafica del Centro Culturale S. Chiara di Trento e l’edificio unifamiliare FG, a Borgo».
Come mai, arch. Burnazzi ha deciso di portare proprio questi edifici?
«Il tema del Padiglione Italia di quest’anno è: Resilient Communities – Comunità Resilienti, che si inserisce in quello più generale della 17a Biennale di Architettura di Venezia: “How will we live together?”, a cura di Hashim Sarkis. Lo studio di architettura Burnazzi Feltrin, da anni impegnato sui temi della qualità architettonica, il rispetto per il paesaggio, la sostenibilità ambientale e sociale, si è interrogato sui temi della resilienza, rigenerazione e comunità, dando una sua personale interpretazione; secondo la loro esperienza ormai ventennale ogni progetto è un mettersi in gioco e fare rete, per rinascere ogni volta migliori.
Il centro di aggregazione giovani e anziani di Poggio Picenze (AQ), il loro primo edificio ad uso pubblico, è stato costruito dopo il terremotato dell’Abruzzo del 2009. E’ un esempio emblematico di resilienza per Elisa Burnazzi e Davide Feltrin. Il centro, rivestito in legno e coperto a verde, dimostra che anche dopo un terremoto, una ferita profonda nella terra e nelle vite delle persone, grazie alla solidarietà, si può ritrovare il coraggio e guardare con speranza al futuro.
L’edificio unifamiliare PF, in prefabbricato di legno, rivestito di larice e ad alto risparmio energetico, è il primo edificio della loro carriera. Grazie a questa casa sono nati come studio di architettura, hanno rodato il lavoro di squadra tra loro e con i collaboratori, hanno sperimentato il rapporto con i clienti, fatto di ascolto, fiducia e pazienza reciproci, hanno intessuto rapporti di collaborazione con aziende ed artigiani che in molti casi continuato ancora oggi.
L’allestimento urbano e grafica del Centro Culturale S. Chiara, a Trento, riutilizza per la prima volta al mondo a fini artistici, 200 pannelli degli spettacoli teatrali andati in scena dagli anni ’80 ad oggi. Ciò dimostra che l’arredo urbano può promuovere la sostenibilità sociale ed ambientale.
Infine l’edificio unifamiliare FG è il loro edificio privato più recente, un prefabbricato di legno costruito a Borgo Valsugana che è un’”oasi” per socializzare. Questa è la casa per una famiglia, ma è aperta a condividere vari spazi con i parenti che abitano nelle case vicine».
Da quando a quando sarà visibile?
«Per tutta la durata della Biennale, dal 22 maggio al 21 novembre 2021».
Alcuni link:
https://www.labiennale.org/it/architettura/2021
http://www.rebelarchitette.it/
https://www.labiennale.org/it/architettura/2021/17-mostra-internazionale-di-architettura
https://www.rebelarchitette.it/rebelbiennale2021/portfolio-item/elisaburnazzi/#
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