Trento
Minacce animalisti: solidarietà trasversale del consiglio provinciale per Maurizio Fugatti con una sola eccezione

Alla ripresa dei lavori nel pomeriggio di ieri la capogruppo della Lega Mara Dalzocchio ha espresso solidarietà al presidente della Giunta Fugatti per le minacce da lui subite (a causa della gestione dell’orso in Trentino, ndr).
Per la prima volta – ha ricordato – a un presidente della Provicia è stata assegnata una scorta in seguito alle spregevoli manifestazioni di odio a lui rivolte.
Sappiamo quant’è difficile convivere con una scorta armata che limita la libertà quotidiana della persona e della sua famiglia. Sappiamo anche che il presidente dell’esecutivo esercita una responsabile difficile e rispetto alle sue idee vi possono essere anche posizioni contrarie, ma questo non autorizza ad indirizzare verso gli avversari minacce fisiche, “Non vorrei che questo tema fosse sottovalutato o passasse sotto silenzio”, ha concluso Dalzocchio, “perché anzi su questo episodio occorre riflettere tutti”.
Unica voce fuori dal coro è stata quella di Ugo Rossi (azione) che ha detto lui stesso di “non volere allinearsi agli altri per quanto riguarda la solidarietà al presidente Fugatti”.
Il perchè? È semplice: Rossi ha ricordato infatti di non aver ricevuto questa solidarietà quanto si è trovato nelle stesse condizioni, se non in condizioni peggiori. “Ho ricevuto non solo minacce private ma anche pubbliche con striscioni e sacchi con cubetti di porfido sotto casa e qualche azione di monitoraggio delle forze dell’ordine davanti a casa mia. Io non ne ho mai fatto pubblicità ma non ricordo un’espressione così corale di solidarietà. Forse perché il presidente Fugatti è più simpatico di me”. “Se in Italia e in Trentino – ha proseguito – per ottenere la solidarietà bisogna che qualcuno assegni la scorta allora vuol dire che c’è qualcosa che non va. Dobbiamo uscire da questa logica per cui è solo la questione mediatica motivata dalla scorta perché si esprima solidarietà. Allora – ha osservato – la solidarietà assume altri significati”.
Rossi ha poi augurato a Fugatti di poter lavorare ugualmente e di gestire un tema così delicato come quello dei grandi carnivori senza farsi condizionare.
Anche Giorgio Leonardi di Forza Italia ha espresso fiducia e solidarietà al presidente Fugatti “che lavora dalla mattina alla sera. Fa pensare, secondo Leonardi, il fatto che vi siano persone che per difendere gli animali sono peggio di altri animali. Secondo il consigliere dovrebbe far parte della coscienza di ciascuno di noi la volontà di isolare queste manifestazioni di intolleranza”.
Per il Patt è stato Michele Dallapiccola a rivolgere parole di solidarietà al presidente anche se – ha osservato – in questa situazione triste c’è “un raggio di luce” dovuto al fatto “che anche per la Lega c’è speranza”.
“Si è infatti esplicitato un odio sui social, ma si cerca di esprimere solidarietà a chi esprime questi insulti su questi media e questo segnala un sentimento diffuso di condanna verso questi stati d’animo”.
Qualche anno fa – ha ricordato – erano emersi alcuni comportamenti da incoscienti da parte di esponenti leghisti tra cui lo stesso presidente. Da questa parte politica erano emersi inviti a sparare e del turpiloquio. Questo è quindi un momento evolutivo importante per la Lega che allora, come oggi gli animalisti, esortava all’odio. “Prendersi qualche insulto fa parte dell’essere pubblici amministratori e anche noi quand’eravamo al governo eravamo bersaglio di questi attacchi”, ha concluso il consigliere del Patt.
Vanessa Masè ha osservato che vi è stato qualche tentativo di banalizzare l’assegnazione della scorta al presidente della Provincia mentre i timori che sono emersi sono reali. C’è invece chi dice che così si vuole criminalizzare il dissenso e questo è ulteriormente grave perché la decisione di assegnare la scorta a Fugatti è stata ponderata ed è motivata. Un conto quindi – per Masè – è pensarla in modo diverso e un altro è arrivare a minacciare anche la famiglia del presidente. Solidarietà, quindi, anche da parte del gruppo La Civica.
Alex Marini (Misto) si è unito alle espressioni di solidarietà verso il presidente: “capisco e comprendo cosa significa ricevere insulti gratuiti perché anch’io ne ho ricevuti, e ancor meno sono piacevoli le minacce rivolte alla propria famiglia. Se ci si vede assegnare una scorta significa che qualcosa non funziona nella democrazia”.
“Vicinanza al presidente e alla sua famiglia” anche da parte di Pietro De Godenz (UpT). Il presidente – ha ricordato – rappresenta tutti noi. Non si dà in questo modo un’immagine pulita e bella del Trentino. I preconcetti e le posizioni critiche non possono arrivare a minare la democrazia.
Sara Ferrari (Pd) si è associata con il proprio gruppo all’auspicio che l’attività politica e istituzionale di ciascuno non sia mai messa in discussione da atti che possono minacciare l’incolumità personale e familiare.
Lucia Coppola (Misto) ha condannato gli atteggiamenti minacciosi e intimidatori rivolti al presidente. Se l’autorità competente ha deciso di assegnare una scorta al presidente, evidentemente ce n’è motivo. L’auspicio è che episodi di questo genere non abbiano mai a ripetersi, perché un conto è dire ciò che si pensa, un altro è minacciare e intimidire soprattutto se si va a toccare anche la sfera personale. Questo è inaccettabile. Coppola ha ricordato di aver subito odiose manifestazioni di intolleranza con cui è stata messa alla berlina e additata al pubblico ludibrio.
Paolo Zanella (Futura) ha ritenuto doveroso e non scontato far giungere anche la sua solidarietà al presidente della Provincia che qualcuno è arrivato a minacciare di morte insieme ai suoi familiari. La speranza è che la necessità di questa scortha duri il meno possibile e ha ricordato il dissenso democratico che si è dissociato da questi metodi antidemocratici.
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