Italia ed estero
La notte più lunga: continuano i bombardamenti dell’esercito Israeliano su Hamas

L’esercito israeliano continua l’attacco ad Hamas dopo una breve tregua durata un paio di ore.
Il portavoce dell’IDF ha detto che nelle ultime 24 ore gli aerei e i caccia hanno attaccato più di 90 obiettivi delle organizzazioni terroristiche di Hamas e la Jihad Islamica in tutta la Striscia di Gaza. L’esercito prima di ogni attacco avverte i civili palestinesi per dar loro modo di mettersi in salvo prima dei bombardamenti.
Sono stati quasi 150 gli attacchi aerei lungo la Striscia: edifici abbattuti, e un numero imprecisato di morti.
Il confilitto tra Israele e Hamas non si placa e nelle ultime ore nuovi raid aerei israeliani si sono abbattuti su Gaza City, dopo l’attacco alla torre dei media del giorno prima che secondo gli israeliani conteneva materiale di Hamas: colpiti, tra gli altri, una strada del centro e due edifici residenziali.
Tra gli obiettivi attaccati le case del Presidente dell’ufficio politico di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar, e suo fratello, Muhammad Sinwar, che è responsabile dell’approvvigionamento e della manodopera dell’organizzazione a Khan Yunis. Le case servono come infrastruttura terroristica per l’organizzazione.
Tra le case e gli uffici di alti funzionari attaccati: l’ufficio di Samah Saraj, capo della pianificazione e sviluppo presso l’ufficio politico dell’organizzazione, la casa di Yusuf ‘Abd al-‘Ahoub, comandante del battaglione Zeitoun di Hamas a Gaza City e Abd al, casa di al a Rafah, leader nel contrabbando del terrorismo di Hamas.
Nell’ambito di ulteriori attacchi alla “metropolitana” di Hamas nella Fase II una trentina di obiettivi sono stati attaccati, da aerei da combattimento utilizzando circa 100 armi di precisione. Inoltre, dozzine di siti di produzione e stoccaggio di armi sono stati attaccati a Tel Aloha Sabra, Sheikh Umdan e Gaza City, alcuni dei quali sono stati immagazzinati nelle case di agenti terroristici e navali di Hamas.
Hamas, seppur lievemente, è ancora in grado di agire. Nelle ultime 48 ore ha lanciato 40 razzi sullo Stato di Israele.
L’organizzazione terroristica Hamas colloca deliberatamente i suoi mezzi militari nel cuore della popolazione civile. L’IDF sta prendendo mille precauzioni per ridurre al minimo i possibili danni ai civili non coinvolti durante le sue attività militari.
L’esercito Israeliano ha distrutto la casa del leader della Jihad Islamica Khaled al-Batash nel nord di Gaza con 20 missili penetranti.
Dall’inizio dell’operazione “Guardiano delle Mura“, sono 2.900 i razzi che sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza, 450 dei quali sono caduti all’interno di Gaza e 1.150 sono stati abbattuti dal sistema di difesa israeliano aerea Iron Dome.
Stamane la Striscia di Gaza si è svegliata scoprendo un altro pezzo della “Metropolitana” di Hamas distrutta durante la notte.
I bombardamenti delle strade fanno emergere i tunnel costruiti dai terroristi. Ogni chilometro di tunnel costa mezzo milione di dollari, soldi donati dalla comunità internazionale che invece di andare a beneficio dei cittadini per la costruzione di ospedali, scuole, moschea o quant’altro, vengono investiti nella costruzione di armamenti da utilizzare contro la popolazione israeliana.
Secondo Israele la comunità internazionale si deve interrogare per capire come sia potuto accadere che in un pezzo di terra con due milioni di abitanti, un gruppo di criminali e terroristi sia riuscito a sequestrare l’intera popolazione, e con i soldi della comunità internazionale.
I NUMERI DELL’OPERAZIONE GUARDIANO DELLE MURA – Il 70% dei siti della costruzione di razzi è stato distrutto. Il 30% rimane ancora attivo e si presume che l’IDF cercherà di raggiungere questo obiettivo. Il 25% della schiera missilistica di Hamas è stata lanciata o distrutta.
Circa il 75% è ancora nelle mani di Hamas ed è ben protetto da pozzi di lancio sotterranei e tunnel. Hamas ha ancora la capacità di lanciare missili contro Israele per molti altri giorni.
Ad Hamas ci sono ancora 15 battaglioni organizzati in 4 brigate. La metà di loro è stata messa fuori combattimento, alcuni durante un’azione dell’IDF contro la metropolitana di Hamas, altri durante i giorni dei combattimenti. A parte loro, le unità di comando navale d’élite di Hamas delle Brigate Izz al-Din al-Qassam non sono state danneggiate. Sono ben nascoste in tunnel protetti dagli attacchi aerei.
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