Società
Su Voce24news la tragedia dei bambini di Haiti e le credenze voodoo

In Haiti, sono migliaia i minori a cui viene negata l’infanzia. Una fase della vita che può essere traumatica, a causa di tutti i problemi sociali del territorio, e ancora di più se i bambini nascono in famiglie estremamente povere o, peggio ancora, se nascono con una disabilità.
Ad aver documentato questa silenziosa tragedia è stato un regista nato a Roma ma residente ormai da molti anni in Trentino. Stiamo parlando di Massimo Gabbani che ha curato la regia e tutta la parte del montaggio. Il documentario è stato diffuso da Voce24news (clicca qui per vederlo)
Il documentario mostra questi bambini che subiscono l’atrocità dell’abbandono, e solo i più “fortunati” vengono abbandonati nei pochi centri in grado di ospitarli fino al diciottesimo anno di età. La disabilità aumenta enormemente la vulnerabilità dei minori in Haiti, anche a causa del profondo legame che gli haitiani hanno con il voodoo.
Secondo queste credenze si ritiene che sul disabile sia caduta una maledizione divina per punire la famiglia nella quale è nato. Il disabile non sarà in grado di lavorare e costituirà pertanto un peso per le famiglie, soprattutto per quelle più povere.
E’ proprio per migliorare la condizione dei minori più fragili che l’Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo ha finanziato nel 2018 il progetto “Accogliere per Reinserire”. Fondazione PRO.SA, in consorzio con CISV Torino, Fondazione l’Albero della Vita, ProgettoMondo-MLAL e altri partner haitiani, ha lavorato due anni per realizzare il progetto.
L’obiettivo dell’ intervento è la tutela dei minori vulnerabili, promuovendo il rispetto dei loro diritti, troppo spesso negati. Il primo passo da compiere è stato quello di migliorare la qualità dei servizi educativi per i minori ospiti dei centri, in particolare di quelli disabili e in conflitto con la legge (siano essi vittime o autori di reati). In 6 centri di accoglienza dell’area metropolitana di Port-au-Prince e in uno a Mar Rouge, attraverso percorsi formativi, gli operatori hanno acquisito gli strumenti necessari per migliorare la loro relazione con i bambini ospiti.
Mediante tecniche di ascolto e di osservazione il bambino è diventato quindi il centro dell’attenzione degli operatori, che possono ora accompagnare il minore in un processo di crescita e sviluppo individualizzato. Particolare attenzione è stata posta alla condizione dei minori in conflitto con la legge, i cui diritti sono spesso violati, perché la maggior parte di essi si trova in istituti penitenziari per adulti o in detenzione preventiva nei centri di accoglienza.
La formazione dei funzionari delle BPM (Brigate di Protezione dei Minori) ha approfondito le tematiche della giustizia riparativa, apprendendo tecniche utili a migliorare la relazione con i minori, vittime o presunti colpevoli.
Per favorire il reinserimento sociale dei ragazzi più grandi, le ONG coinvolte in Accogliere per reinserire hanno dato vita a laboratori di formazione professionale nei settori che più agevolano l’ingresso nel mondo del lavoro, come quelle legate all’edilizia, la riparazione di cellulari, la sartoria, la cosmetologia, la cucina e la pasticceria.
Campagne di sensibilizzazione e dibattiti sulla disabilità, e su tematiche legate ai diritti dei minori, hanno coinvolto gli operatori e le famiglie. Si sono elaborati importanti documenti sulla condizione dei minori disabili e sui diritti dei minori, nonché sulla giustizia minorile e l’approccio della giustizia riparativa.
Il documentario racconta anche la storia di Dieules, un ragazzo di 26 anni che oggi può finalmente ammirare e riflettere sulla bellezza dell’isola nella quale è nato e cresciuto. Un privilegio che, ancora oggi, a troppi bambini e ragazzi haitiani non è concesso.
Dieules è uno di quelli che ce l’hanno fatta, che hanno riscattato la loro vita in un territorio devastato. Devastato dalla forza della natura che, con uragani stagionali e il terribile terremoto del 2010, si è abbattuta impietosa sull’isola caraibica. Devastato dalla storia e dall’economia che hanno reso Haiti lo Stato meno sviluppato e povero di tutto l’emisfero settentrionale. Devastato spesso da pregiudizi culturali e sociali che rendono cruda la vita a chi nasce“diverso”.
Dieules è un giovane traboccante di voglia di vivere. La sua malattia, l’anemia falciforme ereditaria, lo ha costretto fin dall’infanzia ad imparare a trasmettere agli altri un forte desiderio di vita. Due volte ha rischiato di morire e per due volte i medici del Foyer st. Camille sono riusciti a salvarlo.
Fondazione PRO.SA nasce il 15 novembre del 2001 per volere della Provincia Lombardo Veneta dell’Ordine dei Camilliani per meglio dare continuità all’opera dei missionari camilliani che, da sempre, attraverso i progetti che sviluppano, si sono impegnati a combattere la povertà in tutti i suoi aspetti.
L’azione messa in atto da PRO.SA con i suoi partners locali è orientata a sollecitare il coinvolgimento attivo della popolazione locale, per favorire, nel tempo, processi inclusivi e non assistenzialistici, con una considerazione specifica per i gruppi più vulnerabili: bambini, donne, anziani, malati e persone con disabilità. È di fondamentale importanza la realizzazione di programmi integrati che mirino al collegamento tra nutrizione, sanità, scolarizzazione e formazione affinché aiutino le comunità locali ad essere artefici del proprio auto sviluppo.
Tre sono le azioni principali che PRO.SA porta avanti per raggiungere gli obiettivi prefissati: Agire con un approccio professionale e responsabile, volto ad ottenere la massima efficacia, che risponda alla reali necessità e ai bisogni di coloro che direttamente o indirettamente ne beneficiano; Riconoscere i bisogni delle comunità locali nel rispetto della loro cultura, tradizioni e costumi, ricercando il dialogo e la collaborazione con le loro organizzazioni, in una cultura di solidarietà; Operare con grande imparzialità al servizio degli altri prestando grande attenzione ai più deboli: bambini, donne, anziani, malati ed emarginati.
(clicca sotto per vedere l’intero documentario)
Accogliere per reinserire: la tutela dei diritti dei bambini nella Repubblica di Haiti
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