Trento
Da mercoledì in Trentino quasi tutti in classe

La quasi sicura zona arancione che partirà da mercoledì 7 aprile significa anche l’apertura di scuole materne, elementari e medie che torneranno in presenza al 100% e le superiori al 50%. Ma questo, lo ripetiamo, solo se il Trentino da martedì potrà tornare “zona arancione”
Quindi alle scuole aperte in presenza nei tre giorni che hanno preceduto l’inizio della vacanze pasquali si aggiungeranno gli studenti di prima media.
Le attività didattiche si svolgerebbero in presenza nel primo ciclo di istruzione, mentre nel secondo ciclo di istruzione e formazione l’attività sarebbe ancora in parte a distanza e in parte in presenza nelle percentuali già stabilite per il periodo dal 7 gennaio al 15 marzo, quindi al 100% per le scuole medie e al 50% per le superiori.
Questa situazione potrebbe durare fino alle fine di aprile a meno che di un sensibile miglioramento della situazione sanitaria.
La scuola è la prima attività a ripartire, come era stato anticipato dal presidente del Consiglio Draghi alla conferenza stampa dello scorso venerdì: “C’è stata una diminuzione del tasso di crescita dei contagi, anche se il resto della situazione rimane preoccupante. Aprire ulteriormente aumenta i contagi. Aprire fino alla prima media non è di per sé fonte di contagio, più si alza l’età più aumentano i casi”, aveva spiegato.
E così dopo Pasqua i ragazzi torneranno fra i banchi. Una decisione in controtendenza rispetto a quanto si appresta a fare la Francia, dove il governo vuole chiudere le scuole per un nuovo aumento dei contagi.
Nel decreto si legge testualmente: «Dal 7 aprile al 30 aprile 2021, è assicurato in presenza sull’intero territorio nazionale lo svolgimento dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65 e dell’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado. La disposizione di cui al primo periodo non può essere derogata da provvedimenti dei Presidenti delle Regioni, delle Province autonome».
Nella fascia rossa quindi «le attività didattiche del secondo e terzo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado nonché le attività didattiche della scuola secondaria di secondo grado si svolgono esclusivamente in modalità a distanza».
L’Associazione nazionale presidi commenta: “Sappiamo che la scuola dovrà ancora convivere con il Covid, ma l’importante è garantire la presenza degli alunni. Per questo siamo contenti del fatto che nelle zone rosse ora il governo abbia scelto di fermare le altre attività e far aprire le scuole”.
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