Alto Garda e Ledro
Disparità di trattamento scuola pubblica e privata cattolica, un docente: «Io offeso dalla Cgil che fa solo demagogia politica»

Quello che riportiamo è l’amaro sfogo di D.V., un giovane docente precario che come tale non ha certo la possibilità di scegliere la scuola dove andare ad insegnare.
Come tutti i precari è costretto a prendere quello che viene ed ecco l’occasione di andare ad insegnare in un istituto privato cattolico fuori provincia.
Sorpreso dalla differenza di punteggio acquisito rispetto ai colleghi che avevano insegnato nella scuola pubblica, si rivolge al sindacato, nello specifico la Cgil, con la speranza di vedere tutelati i propri diritti di lavoratore.
L’anno scorso raccoglie la disponibilità per un interessamento alla soluzione del problema, ma quando pochi giorni fa si rivolge nuovamente al sindacato viene travolto da un uragano ideologico che attacca a testa bassa la scuola privata cattolica e perfino il Vaticano; insomma nessuna difesa del lavoratore, ma una posizione comunista radicale che vede la scuola cattolica come fumo negli occhi.
Di seguito la lettera di D.V.; “Più di 3 anni fa decisi di avventurarmi nel mondo della scuola dapprima come insegnante di arte e immagine alle medie e poi di storia dell’arte alle superiori, così ebbi modo di conoscere anche la Cgil del Trentino e più in particolare il signor Giorgio Nicoletti (nella foto) rappresentante per il settore scolastico. Il mio primo incarico annuale fu in un istituto paritario sul Garda presso le scuole “Sacra Famiglia” di Castelletto di Brenzone, e ben consapevole che le normative provinciali si differenziano da quelle statali, chiesi informazioni in merito al calcolo del punteggio di servizio. Mi venne comunicato dal signor Nicoletti, che da tabella il punteggio corrispondeva a 9/12.
Quindi all’appello mi sarebbero mancati ben 3 punti. Chiesi perché? La motivazione a detta sua era che le scuole paritarie in Trentino sono talmente in numero esiguo che non si possono paragonare all’intero territorio nazionale dove invece sono ben più numerose. E già qui non mi sembrava una motivazione valida. Nonostante tutto rimasi e anzi fui riconfermato un secondo anno.
Mi informai presso i miei colleghi e mi dissero che invece a livello nazionale il punteggio veniva calcolato pieno ovvero 12/12 su un intero anno scolastico lavorato. Quindi mi sarebbero mancati non 3 ma ben 6 punti ovvero metà anno scolastico, pensai subito a una forma discriminatoria nei confronti di chi si vede iscritto in graduatoria in provincia di Trento perché appunto abita in Trentino e per necessità e non raccomandazione, come a detta di qualcuno, deve recarsi a lavorare fuori regione per poter accumulare dei punti e quindi progredire in graduatoria.
Contattai circa un anno fa Nicoletti e gli spiegai di questa disparità di trattamento e si rivelò in un primo momento essere favorevole alla mia richiesta, ovvero rivedere le tabelle di valutazione dei punteggi. L’ho ricontattato un anno dopo ovvero in prossimità dell’aggiornamento triennale che è previsto per marzo-aprile 2021 e gli ho chiesto se sarebbe stata attuata questa revisione e mi ha risposto che il punteggio verrà si calcolato 12/12, (quindi pensai subito che era stato fatto un buon lavoro a livello sindacale), ma poi mi specificò che questo cambiamento non è stato voluto direttamente dai sindacati trentini ma per decisione statale e cosa più sconcertante, con tono arrogante e supponente, mi ha detto che a veder suo le scuole paritarie cattoliche non possono essere paragonabili a quelle statali e che non dovrebbero proprio esistere visti gli scandali di interessi e soldi che muovono a livello centrale (Roma-Vaticano). Sono rimasto basito, al di là del pensiero politico un sindacalista dovrebbe supportare il lavoratore e non insultarlo.
Perché io mi sono sentito offeso. Di sicuro questo sindacato non fa gli interessi del personale docente e non docente ma fa solamente demagogia politica. Personalmente posso fare un confronto tra i due mondi e dire che il carico di lavoro è uguale se non maggiore nelle scuole paritarie e nulla è assolutamente regalato”.
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