Trento
Al via il processo alla banda dei lituani. Avevano rapinato tre volte la gioielleria Tomasi

La banda dei lituani era una vera e propria organizzazione criminale con sede in Lituania e con parecchi furti alle spalle in tutta Europa. Aveva deciso di colpire anche il Trentino rapinando per ben tre volte nel 2015 la gioielleria Tomasi di Trento. Le rapine commesse nella primavera del 2015 aveva creato a Trento un grave allarme sociale.
Nella prima udienza del processo il pm Davide Ognibeni ha citato 26 imputati, tutti di nazionalità lituana tranne uno, di nazionalità russa. Tutti specializzati principalmente nelle rapina alle gioiellerie. Il quartier generale della banda è stato scoperto essere in Lituania.
E’ lì che individuano gli obiettivi, arruolano i rapinatori, prenotano gli alberghi vicino al luogo della rapina e si occupano della logistica.
La banda portava con se gli strumenti per lo scasso e per intimorire i titolari dei negozi. Sono stati scoperti infatti martelli, pistole giocattolo e spray urticanti. I delinquenti utilizzavano delle schede telefoniche prepagate in Lituania, affidando la refurtiva con il compito di riportarla in Lituania ad un’altra persona che non aveva partecipato alla rapina.
I componenti della banda erano stati individuati e arrestati nei mesi successivi alle rapine a Trento. L’ultimo, GRUBIS Gintaras, (foto) era stato ricondotto in Italia il 6 di luglio del 2017. In una delle rapine era stato un passante ad inseguire i rapinatori dando una mano nella cattura alle forze dell’ordine
Secondo l’accusa Gintautas Burdulis, 46 anni, pur non partecipando mai alle rapine era il capo che pianificava, progettava le rapine e gli obiettivi da colpire.
Remifijus Majoras era invece colui che guidava il gruppo dei rapinatori e che si occupava del reclutamento, della logistica e delle paghe dei rapinatori. Una vera e propria associazione a delinquere strutturata come un’azienda.
Come si ricorda la gioielleria Tomasi era stata rapinata per ben tre volte nello stesso anno. Il primo episodio è datato 25 marzo 2015. Due imputati erano entrati a volto coperto e armati di pistola. Avevano portato via dei gioielli d’argento per un valore di 13 mila euro.
Solo una settimana più tardi, il 31 marzo, la banda ha riprovato un altro colpo. Erano entrati all’interno armati di una pistola giocattolo e un martello ma il colpo non era andato a buon fine per l’arrivo delle forze dell’ordine.
Il 28 aprile la stessa banda aveva portato via degli orologi Rolex e dei monili in oro per un valore di 65 mila euro. Uno dei due titolari era stato gettato a terra colpito in pieno volto dallo spray urticante. Dopo un’ora dalla rapina i cinque lituani erano stati arrestati e da lì la banda ha iniziato a sgretolarsi.
In tribunale a Trento è in corso il processo a carico di 23 imputati per il reato associativo. La prossima udienza è fissata a marzo.
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