Arte e Cultura
Associazione Castelli del Trentino: mercoledì 20 gennaio nuovo appuntamento con “Gli Incontri del Giovedì”

Come noto, il ciclo degli “Incontri del Giovedì” Omaggio a Dante in Trentino dell’Associazione Castelli del Trentino ha ottenuto il patrocinio del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri istituito dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. L’Associazione è l’unica istituzione culturale provinciale (e una delle sole due regionali) a poter fregiarsi di tale autorevole riconoscimento.
Tale attestazione di stima è vissuta come un ulteriore sprone e conforto per, nonostante le problematiche derivare dall’ emergenza sanitaria in atto, proseguire la stagione culturale 2020-2021 secondo il calendario prefissato, ancorché nella modalità di ascolto e visione a distanza, anche grazie alla cortese disponibilità dell’Associazione Rosmini di Trento che utilizza la sala virtuale messa a disposizione dalla Fondazione Cassa Risparmio di Trento e Rovereto.
Anche il prossimo Incontro si svolgerà in modalità webinar, su piattaforma Zoom mercoledì 20 gennaio alle ore 17.00. Si tratterà dell’intervento del prof. Pietro Marsilli, vicepresidente della Associazione: “Iconografia della Commedia”.
Il link al quale collegarsi, anche accedendo tramite il sito della Associazione Castelli del Trentino, è: https://us02web.zoom.us/j/86185856743. Si invitano tutti gli interessati a collegarsi il giorno dell’evento già a partire dalle ore 16.45. Qualche giorno dopo sarà possibile ri-ascoltare la conferenza sul sito della stessa Associazione Castelli del Trentino.
Dante Alighieri (1265 – 1321) visse in un contesto culturale in cui gran parte del messaggio politico e religioso era affidato al mondo delle immagini.
Dalle centinaia di raffigurazioni figurative a lui note (mosaici e miniature, affreschi e decorazioni scultoree) in modo sistematico Dante ha recepito suggestioni e suggerimenti non esclusivamente di carattere estetico, ma anche e soprattutto di carattere concettuale, relativi ai contenuti, ai significati profondi di cui quelle stesse immagini erano vettori.
Altrettanto, nella Divina Commedia, Dante rende e ci offre la sua enciclopedica ed universale conoscenza in termini poetici, certo, ma sistematicamente per immagini. Il talento immaginativo di Dante è visivo: la poesia stessa di Dante compete direttamente con la pittura.
Ne deriva direttamente che la Divina Commedia sia stata ispiratrice di innumerevoli narrazioni poetiche, letterarie, filosofiche, teatrali, musicali e quant’altro, che nei secoli centinaia di artisti, anche di gran vaglia, si siano lasciati sedurre, imprigionare, commuovere da Dante.
Nello specifico, in questa conferenza verranno prese in considerazione alcune delle numerosissime opere figurative delle quali l’ispirazione dantesca è stata motore. Di autori famosissimi: dal fiorentino Sandro Botticelli al francese Gustave Dorè, dallo spagnolo Salvator Dalì al giapponese Go Nagai, il più importante autore di manga di sempre.
Grazie alla matita, al pennello al bulino e allo scalpello, numerosi autori hanno dato vita a racconti per immagini altrettanto intensi ed incisivi, nella interpretazione e nella rielaborazione, di quanto sia la stessa poesia del sommo Poeta. Così come già aveva fatto Dante, anche diversi Artisti figurativi hanno preso atto della tradizione senza per questo esserne oppressi. La riflessione sull’opera di Dante evidenza la straordinaria contemporaneità della stessa.
Nello stile personale ed esclusivo dell’uno e dell’altro, di volta in volta traspaiono l’Antico, il passato più o meno recente e, insieme, la sensibilità, gli interessi, le curiosità, le crisi e i drammi più attuali, le loro speranze e le attese. Spesso appaiono pure l’ironia, vengono introdotti nuovi personaggi o vengono dati ai personaggi danteschi le fattezze di personaggi contemporanei.
Particolarmente intriganti sono gli autori che sono riusciti a realizzare dei cicli completi, di tutte tre le Cantiche, e questi non sono tantissimi: Sandro Botticelli (1445-1510), Johann Heinrich Füssli (1741-1825), John Flaxman (1755-1826), William Blake (1757-1827), Gustave Doré (1832-1883), Salvator Dalì (1904-1989), Amos Nattini (1932-1985), il gardenese Markus Vallazza (1936).
Si tratta di artisti figurativi che, come d’altronde i traduttori della Commedia, hanno fortemente voluto percorrere un percorso lungo e difficile, la si può dire una sorta di terapia: dai demoni infernali, così terribilmente materici, alla pura teologia, e ci sono riusciti, vincendo la sfida di trasportare in immagini delle pure idee. Senza tralasciare l’aspetto religioso trattando quello letterario, e viceversa.
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