Correva l anno....
45 anni fa a Trento fanno la loro comparsa i mini assegni

Sono cominciati ad apparite a Trento verso la metà gennaio del 1976 per far fronte alla carenza di moneta e a seguito di numerose proteste dei clienti che nei negozi erano stufi di dover accettare dai negozianti il resto in caramelle (talvolta immangiabili). Il fenomeno comunque ebbe vita breve scomparendo 2 anni dopo.
In Trentino è la banca di Trento e Bolzano, che ricorre all’espediente di emettere per conto dell‘associazione commercianti di Trento assegni del lavoro di cento lire (color viola) e da 150 lire (color azzurro) recanti sul retro il Castel del Buonconsiglio.
Successivamente vennero emessi da molte banche; avevano il valore nominale di 50, 100, 150, 200, 250, 300 e 350 lire. Furono chiamati così perché erano assegni circolari, ma di dimensioni più piccole rispetto alla norma per tale articolo.
Per superare il divieto di emettere moneta (prerogativa esclusiva delle banche centrali), le banche emisero dei veri e propri assegni circolari di piccolo taglio intestati a enti e società già muniti della girata; in pratica, essendo così dei titoli al portatore, venivano scambiati di mano in mano come se fossero vera e propria moneta corrente.
Non sempre tuttavia si trattò di assegni circolari: in molti casi si trattò di veri e propri assegni bancari tratti sulle banche (spesso Casse di Risparmio o Casse Rurali) al portatore o a favore di associazioni commerciali o organismi similari.
L’escalation fu rapida: complessivamente ne circolarono 835 tipi diversi, emessi da una sessantina di banche (con l’aggiunta dei grandi magazzini che emisero “buoni merce” con caratteristiche analoghe), per un ammontare stimato in oltre 200 miliardi di lire.
Peraltro moltissimi di questi titoli andarono distrutti, anche a causa della pessima qualità della carta (sulla quale non veniva esercitato alcun controllo), o finirono in mano ai collezionisti (presso il cui mercato raggiungono valori anche elevati) o dimenticati in qualche cassetto. Molte furono anche le contraffazioni, agevolate dalla pressoché totale assenza di adeguate caratteristiche di sicurezza (filigrana o similari)
I miniassegni sparirono sul finire del 1978, quando l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato fu finalmente in grado di sopperire alla mancanza di monete metalliche provocata dall’inflazione, in quel periodo elevatissima.
Vennero emesse persino serie figurate, chiamate serie turistiche, chiamate così poiché vi erano stampate immagini o fotografie. Le serie figurate vennero emesse in quantità limitate ed a prezzi di vendita molto alti, rendendo così la collezione di questi miniassegni solo per pochi collezionisti
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