Politica
Nomina del vicepresidente dell’assemblea legislativa: altra fumata nera

Nuova fumata nera per la nomina del vice presidente del consiglio provinciale. Dopo le dimissioni di Alessandro Olivi per la terza volta il Consiglio ha affrontato (era al secondo punto all’ordine del giorno) la nomina del vicepresidente del Consiglio.
Alessandro Olivi, come si ricorda, aveva percepito e poi restituito un contributo, pari a 3600 euro, ricevuto dallo Stato per sostenere le forti perdite subite dal suo studio professionale durante il periodo di forzosa chiusura generato dal lockdown. (qui articolo di approfondimento)
Le minoranze non hanno trovato l’accordo e la capogruppo del PD Sara Ferrari è intervenuta per comunicare ancora un nulla di fatto sull’individuazione di un candidato.
Alessandro Savoi (Lega) ha notato che decorsi sei mesi dalle dimissioni del collega Olivi, oggi il Consiglio è ancora sprovvisto di una figura importante come quella del vicepresidente, la cui indicazione spetta alle Minoranze: un’anomalia a suo avviso che l’ufficio di presidenza abbia una maggioranza dell’opposizione.
Ugo Rossi (Patt) ha ricordato che il fatto che ancora oggi non ci sia un vicepresidente non impedisce all’Ufficio di Presidenza di funzionare e ha ricordato le motivazioni per le quali ancora oggi non abbiamo il sostituto di Olivi: motivazioni di natura politica e in parte istituzionali. Il presidente del Consiglio viene votato necessariamente con il contributo della minoranza e viene indicato prima degli altri ruoli, in considerazione di un ragionamento complessivo e di un accordo tra le parti. Un accordo che c’era al momento dell’elezione di Kaswalder, ma che ora si è rotto. Rossi ha rinnovato l’appello alla maggioranza “a farci capire se quel tipo di accordo possa ripristinarsi attraverso una nuova modalità di sentirsi entrambi garantiti”.
Accanto a questo c’è un elemento nuovo, ha aggiunto Rossi, ovvero che pare che la maggioranza stia ragionando sugli assetti futuri: come possiamo eleggere un vice nel momento in cui ci sono in atto ragionamenti su avvicendamenti? Converrete sul fatto che sarebbe gradita chiarezza, ha concluso.
Alessandro Savoi è intervenuto in replica a Rossi precisando che negli anni scorsi, quando era in minoranza il suo gruppo ha sempre sostenuto il Consiglio provinciale. Da lungo tempo invece in quest’aula è in atto una battaglia contro l’attuale presidente, ma non sarà certo perché è contestato dalle minoranze che lo cambieremo. E’ noto a tutti che a maggio ci sarà la staffetta in Regione e che il consigliere Cia si dimette da assessore regionale: queste dinamiche impongono inevitabili riflessioni e avvicendamenti, ma non possiamo certo accettare che sia la minoranza a dirci cosa fare.
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