Trento
Matteo Renzi ritira le ministre di Italia Viva. Si apre la crisi di governo

«Nessun mano tesa dal centro destra a qualsiasi governo della sinistra. Deve nascere una nuova maggioranza che abbia un progetto politico» – Aveva spiegato nel pomeriggio Matteo Salvini, a cui ha fatto eco anche Forza Italia che ha respinto al mittente la richiesta di sostengo ad un governo ter fatta ieri dal parlamentare del PD Bettini nel tentativo estremo di non far saltare il governo. Giorgia Meloni invece ha tagliato corto: «Noi siamo per andare alle elezioni anticipate»
Dopo le dichiarazioni delle opposizioni, in grado di formare fin da subito una maggioranza in parlamento, il premier Conte è diventato più solo. Il premier era salito a metà pomeriggio dal capo dello Stato per approfondire la situazione politica che ha portato alla crisi.
All’uscita assalito dai giornalisti non ha voluto parlare di Renzi ma ha snocciolato alcuni punti del recovery Plan approvato ieri sera dal consiglio dei ministri con l’astensione delle due ministre di Italia Viva. Caduto tristemente anche l’aiuto da parte dei cosi detti responsabili Conte ha atteso il suo destino sentendo le parole pronunciate da Renzi durante la conferenza stampa iniziata alle 18.15 in ritardo di 45 minuti.
Renzi ha attaccato subito confermando le dimissioni delle due ministre di Italia Viva. «Davanti a questa crisi bisogna risolvere i problemi e non nasconderli. Noi siamo vicini a tutti quelli che combattono questo virus ma siamo anche consapevoli i che dobbiamo dare risposte al paese. La crisi politica è aperta da mesi e non da ieri, altre forze politiche hanno chiesto un salto di qualità, uno scatto in avanti ma si continua a rinviare». Renzi ha confermato piena fiducia in Sergio Mattarella e ha affrontato i tre punti cardini che hanno costretto a dire basta a questo governo.
Il primo punto è di metodo. «Abbiamo fatto nascere questo governo per evitare che Salvini vada al potere, ed ora ci siamo accorti che Conte fa ancora peggio di lui. I continui Dpcm, lo show del ritorno dei pescatori rapiti, il mancato passaggio sempre dal parlamento per i decreti, tutti gli errori commessi il volere le deleghe dei servizi segreti hanno creato imbarazzo»
Il secondo punto è il fatto che «non può essere pandemia a tenere insieme un governo. Bisogna aprire i cantieri, costruire un progetto economico, aiutare le imprese. La vita del paese va avanti nonostante l’emergenza sanitaria. La Democrazia non è reality show.»
Il terzo è legato al Recovery Plan: «Abbiamo fatto una battaglia su questo, e alla fine ci hanno dato regione. Ma ci sono molti punti ancora da cambiare. Meno bonus e più investimenti. È irresponsabile non prendere il MES che serve per migliorare la nostra sanità. Noi sosteremmo lo scostamento di bilancio, le misure sul covid, il decreto ristori ma non siamo pronti a rimanere attaccati alla poltrona sapendo che le cose non sono fatte nel modo giusto. Se c’è una crisi politica la sia affronta in sede istituzionali e non sui social»
Renzi ha confermato che non esiste nessuna possibilità di un ribaltone, «Noi non governeremo mai con la Destra. Noi vogliamo vedere il progetto per l’Italia da qui al 2023, perché questo governo fino ad ora ha solo parlato, ma di fatti ancora zero»
Matteo Renzi in conclusione ha lanciato la palla a Conte lasciando capire che non ci sarà un terzo governo Conte «Deve decidere lui cosa fare, noi siamo pronti a tutto, a sostenere un nuovo governo e quant’altro. Noi vogliamo il MES. Noi siamo liberi, possiamo rimanere in maggioranza ma anche andare all’opposizione, ma non ci facciamo prendere in giro. Non credo al voto, perché ci sono le condizioni per trovare una nuova maggioranza»
Matteo Renzi ha concluso attaccando ancora il Premier Conte: «In nome della pandemia lui ha dimenticato la libertà degli italiani e la democrazia, e questo noi non possiamo permetterlo. Le sue scelte stanno portando il paese alla fame e alla povertà, è ora di finirla con l’assistenzialismo e la sussidiarietà.» Alla fine ha aperto ad un nuovo governo ma senza Conte, «Non abbiamo preclusioni sui nomi, ma vogliamo far ripartire il paese»
L’idea è che l’unico modo per salvare questo governo sia l‘approvazione del MES e il riportare il parlamento al centro dell’attenzione democratica. Ora Conte dovrà decidere se salire al colle e dimettersi oppure tentare la fortuna in parlamento sperando in alcuni responsabili. Ma il tempo è poco, molto poco, e gli italiani hanno bisogno di riposte chiare e veloci.
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