Trento
E’ morto Leonardo Guzzo, grande figura dello sport trentino. L’addio della FIDAL, «Oggi ci siamo svegliati più poveri»

Leonardo Guzzo è stato sconfitto dal Covid dopo tre settimane d’intensa battaglia. Ha trascorso più di sessant’anni fra i campi e gli uffici dei più svariati sport ed era per tutti un punto di riferimento.
Leonardo Guzzo era nato in Calabria e si era trasferito a Trento negli anni ’60. La sua professione era il sarto, che aveva poi lasciato per fare il bidello alle scuole Bresadola della città. Grande tifoso del Catanzaro, era sempre presente durante le partite casalinghe del Trento.
E’ stato poi segretario del Comitato Fidal regionale durante la presidenza di Camillo Rusconi e segretario del Coni di via Belenzani.
Durante quest’ultima occupazione ha curato personalmente gli impegni agonistici riservati alle scuole, come i Campionati Mondiali studenteschi di Folgaria. Era il 2010 e aveva già 83 anni.
E’ stato inoltre dirigente della Tridentun, del GS Solteri e dell’Ataf, ricevendo dal Coni la Stella d’Oro riservati ai migliori dirigenti. Per oltre un decennio è stato anche giudice di gara per l’atletica leggera.
Il suo aspetto all’apparenza burbero nascondeva un grande cuore e una grande generosità. E’ sempre stato pronto a mettersi a disposizione per gli altri, facendo del volontariato una grande fetta della sua vita. La Fidal ha voluto ricordarlo con commovente addio.
«Leo ci ha lasciato. La notizia è arrivata in questa ultima domenica prenatalizia, privando il mondo dell’atletica – ma in più generale dell’intero sport trentino – di una figura che da decenni era amica di chiunque amasse l’attività sportiva. Leonardo Guzzo è stato sconfitto dalla pandemia, dopo anni passati sul campo, negli uffici, in ogni ambito. Sportivo, giudice, dirigente, segretario: un autentico simbolo, un vero e proprio esempio di rettitudine e di bontà d’animo, di voglia di aiutare gli altri e di rigorosità. Non c’è sportivo, giovane e meno giovane, che in questi anni non abbia potuto apprezzare le doti di Leo. Classe 1927, calabrese di origine, ha vissuto a Trento da tempo immemore, meritando il riconoscimento di giudice benemerito e praticamente di ogni premio sportivo, compresa la Stella d’Oro del Coni e diventando un punto di riferimento dello sport trentino: oggi ci siamo svegliati tutti più poveri, senza più i consigli ed i suggerimenti di Leo. Senza più le sue carezze. Ciao Leo, fai buon viaggio. Di nuovo a braccetto con la tua amata Gilmonda».
I funerali si svolgeranno domani alle ore 16 nel cimitero di Trento. Se n’è andato pochi anni dopo l’amata moglie Gilmonda.
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