Trento
Manifesti Provita rimossi, 34 trentini scrivono a Ianeselli: «Violento è chi incoraggia la donna ad ammazzare il proprio figlio»

Continua la diatriba dei pro e contro l’aborto dopo la decisione del sindaco di rimuovere i manifesti che mettevano in guardia dall’uso della «Pillola Abortiva».
Ieri sulla questione è intervenuto il presidente di Pro Vita Toni Brandi, che ha replicato in maniera dura al Sindaco di Trento.
Nei giorni precedenti anche alcuni uomini politici trentini si sono schierati pro o contro la decisione del sindaco. Claudio Cia, pur ammettendo i toni forti usati nella campagna di sensibilizzazione di Pro Vita, si è mostrato molto preoccupato per la decisione di Franco Ianeselli: «Mi spaventa come chi si riempie la bocca di “libertà”, impone poi la censura su un pensiero diverso. Con tracotanza, la sinistra svela la sua vera natura: oggi è una campagna pubblicitaria non gradita… e domani?
La consigliera provinciale Sara Ferrari ha invece chiesto l’intervento della Commissione provinciale Pari Opportunità per la rimozione della pubblicità, perché “non rispettosa della dignità della persona”
Ieri l’intervento di 34 cittadini trentini che hanno scritto una lettera al Sindaco Ianeselli. La pubblichiamo integralmente sotto.
«Complimenti, signor Sindaco, per il pronto intervento in favore della pillola abortiva, (è possibile leggerlo in fondo all’articolo) rimuovendo forzatamente i manifesti di Provita: c’era veramente il rischio che qualche bambino nascituro potesse salvarsi. Adesso le donne possono stare tranquille: il Sindaco assicura a loro che sono tutte falsità quelle scritte su quei manifesti, quindi possono abortire tranquillamente usando una pillola buona, sicura, approvata dal Governo. Perciò il rischio che qualche bambino possa salvarsi è scongiurato.
Ma, signor Sindaco, ci permetta una domanda. Lei ha parlato di manifesti “violenti e menzogneri”: ma la violenza è quella di chi vuole salvare il bambino e la donna o quella di chi incoraggia la donna ad ammazzare il proprio figlio e quindi alla fin fine anche se stessa? Ci piacerebbe capire cosa si intende per violenza, così, per cultura personale, perché noi ingenuamente abbiamo sempre pensato che la violenza sia quella di chi si dà da fare, anche astutamente, per ammazzare, e non quella di chi cerca, anche energicamente, di salvare.
E la menzogna? E’ quella di chi dice che con la pillola abortiva si uccide il proprio figlio e si vede anche il cadaverino, o quella di chi assicura alla donna che Provita ha fatto ricorso a delle falsità (ma quali?) per sostenere il proprio punto di vista?
Quanto agli effetti collaterali della pillola c’è una letteratura scientifica notevole sui pericoli di salute e anche di vita per la donna. Ma, via, il punto principale non è questo, ha ragione un po’ anche lei, signor Sindaco: questi effetti collaterali, in verità, sono niente in confronto agli effetti diretti e voluti del farmaco, che sono l’uccisione del figlio e, psicologicamente, anche quello della donna. Per questo la pillola abortiva è veramente una mela avvelenata al doppio cianuro.
In tempo di pandemia si sperava che il sacrificio di tanti operatori sanitari per salvare delle vite potesse indurre la nostra nazione a fermare il genocidio spaventoso dei nascituri, sia farmacologico che chirurgico. Speranza vana, visto che il decreto ministeriale ha facilitato ancora di più l’uccisione dei più piccoli tra di noi. Donne, non riuscite ad abortire in ospedale per paura del covid? Niente paura, adesso potete eliminare il vostro figlio a casa vostra, in piena comodità.
Mah, chissà come mai Dio non si decide a fermare la pandemia in questa nostra bella Italia abortista: è proprio crudele. Per fortuna abbiamo qualche buon sindaco democratico, che ama tanto le donne, i bambini, la non violenza e la verità.
NB: saranno felici quei cattolici che hanno votato per questi sindaci e per le forze ideologiche e politiche che li sostengono, pensando di ricevere in cambio una buona ricompensa: eccola, pronta e servita come sempre, perchè così ripaga il potere i suoi devoti servitori, che rinunciano al Vangelo per stare al passo coi tempi»
Franca Carbone – Ennio Zanin – Lorenza Seiser – Federico Mengon – Giovanna e Giuseppe Degasperi – Tania Moser – Rosalia Fattor – Mariagrazia Santoni – Liliana Carrubba – Chiara Gottardi – Franco Fontana – Vincenza Gorgone – Francesco Zeni – Lopacz Krystyna – Moira Valle – Carla Biasi – Patrizia Debiasi – Maria Rosaria Branzi – Gabriella Cristoforetti – Rosella Maranelli – Guido Zomer – Paola Urbani – Michela Malfatti – Daniela Bertolini – Carlo Tezzele – Pietro Robol – Francesca Pinter – Marco Graziola – Massimiliano Zaccaria – Cristina Zanolli – Andrea Marzari – Marcella Frapporti – Gina Cappelletti
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