Psicologia & Crescita personale
Amori sbagliati: il narcisismo e il dolore di chi lo ama

Il mito di Narciso ha diverse versioni, tuttavia in generale si fa riferimento ad un cacciatore di incredibile bellezza che disdegna ogni persona che lo ama, ma poi innamorandosi perdutamente della propria immagine riflessa nel lago, muore annegato. A Narciso viene concesso un amore impossibile: si strugge del suo dolore e insieme gode del suo tormento.
Allo stesso modo le altre persone vengono percepite solo come strumento di riflessione della sua stessa immagine: per il narcisista non vi è relazione, se non esclusivamente in funzione di sé stesso. È facile innamorarsi di una personalità del genere perché è piacente, gentile e seduttiva.
La luce che emana il narcisista abbaglia chi ne viene attratto, tanto da non riuscire a vedere chi si cela dietro questo splendore. La fase di innamoramento può essere lunga e sfociare anche n una convivenza o matrimonio e solo allora lo specchio si rompe forse proprio quando l’altro richiede la naturale attenzione che ci deve essere in una normale relazione di coppia.
Per il narcisista l’altra persona non esiste in quanto tale, ma solo in funzione di se stesso, quindi tende a demolirla, ad umiliarla fino a distruggerla.
All’inizio è veramente difficile riconoscere un narcisista perché sembra una persona del tutto adeguata e affabile, ma se osserviamo bene quello che dice, anche durante i primi momenti del corteggiamento, possiamo scorgere elementi importanti come ad esempio il fatto che voglia fare grandi cose nella vita, che abbia progetti che includano magari anche la persona corteggiata, la quale viene trattata generalmente come una principessa, lodata per la sua dolcezza o bellezza, definita come la donna migliore che abbia mai conosciuto.
Le altre donne e in genere le altre perone sono descritte soprattutto nei loro difetti, fino a diventare persone da non frequentare compresi gli amici più intimi e gli stessi familiari. Il narcisista inizia quindi una progressiva chiusura del partner all’interno della coppia, fino ad un vero e proprio isolamento.
A questo punto non si può più parlare di partner, ma di vittima, la quale inizia a subire piccole critiche che in un primo momento vengono anche condivise, come il fatto di aver indossato un certo vestito o cucinato un determinato piatto, ma poi tali critiche si espandono a macchia d’olio diventando sempre più pesanti fino ad essere umilianti e distruttive minando la sicurezza e facendo sentire la vittima come insicura e incapace.
Qualsiasi cosa che accade diventa colpa degli altri e in particolar modo delle persone a lui vicine, quindi ogni sua azione aggressiva, verbale o fisica, viene giustificata senza alcuna empatia e capacità di mettersi dal punto di vista della persona da lui stesso colpita. Esistono solo i suoi bisogni, non riesce vedere quelli degli altri.
L’umore del narcisista è altalenante e chi lo ama viene colpevolizzato non solo dallo stesso “partner,” ma anche da chi non ha ancora capito chi c’è dietro la persona affascinante e sensibile che ha conosciuto sicuramente in modo superficiale. Da questi conoscenti la vittima viene percepita come depressa e “castrante” rispetto all’energia mostrata e sbandierata dallo stesso narcisista.
La relazione, quando dura per un certo periodo, è caratterizzata da affettività intercalata da silenzi e aggressività. Se la vittima si allontana, il narcisista in modo gentile e sadico si avvicina per colpire ancora. Quindi attenzione ai momenti in cui sembra di essersi allontanati definitivamente del “partner”, perché può ritornare alla carica facendo leva sui sentimenti della vittima in modo del tutto calcolato.
Come uscire da questo meccanismo?
Certamente acquistando o recuperando l’autostima perduta durante la relazione con il narcisista. Possono entrare in questi meccanismi donne effettivamente sensibili e con poca fiducia in se stesse, ma anche donne forti e sicure di sé, realizzate professionalmente.
Il consiglio migliore per affrontare una relazione con un uomo narcisista è imparare a chiudersi, a diventare impermeabili, non credere alle sue promesse e soprattutto non cambiare i propri piani per amore del “partner”, non credere alle sue critiche perché non sono oggettive, ma il frutto della sua visione distorta della realtà.
Solo così il meccanismo si rompe e la relazione sentimentale può avvicinarsi al termine.
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