Durante i tre anni di attività – l’organizzazione posta a base di tale progetto richiedeva l’assunzione di quattro figure professionali per la sua compiuta realizzazione, ovvero: di una coordinatrice, di un giornalista, di un educatore ed infine di una stagista.
La vicenda che pare piuttosto ingarbugliata finirà ora sui banchi della giunta Fugatti grazie ad una interrogazione presentata dalla consigliera Alessia Ambrosi (Lega)
Nella premessa del documento interrogativo Ambrosi ricostruisce la delicata vicenda avvenuta nelle precedenti legislature portando all’attenzione una serie di segnalazioni arrivate.
Per il primo anno e mezzo, a tutte le predette quattro figure professionali venivano garantiti e corrisposti contributi retributivi regolari, dopodiché le stesse venivano licenziate; – a due di loro, che pur continuavano a lavorare nel progetto, non era più riconosciuto il pagamento degli oneri sociali;
– ciò nonostante alla PAT, che sosteneva economicamente il progetto, veniva richiesto il versamento degli stessi oneri sociali, senza che fosse prodotta idonea documentazione per circa la metà (18 mesi) del complessivo periodo di collaborazione. La PAT ha ammesso solo il periodo coperto da idonea documentazione di spesa senza chiaramente ammettere il pagamento degli oneri sociali nel restante periodo privo di tali riscontri;
– sembra peraltro che in ben tredici occasioni sia stata richiesta la retribuzione da corrispondere ad una quinta figura professionale, la cui presenza non era inizialmente stata proposta;
– pare altresì che siano stati corrisposti importi denominati “fuoribusta”, ovvero per “consulenze”, a favore del legale rappresentante dell’Associazione Viracao & Jaganda per complessivi € 6.592,32; si precisa che lo stesso era anche consulente dell’organizzazione da lui in precedenza fondata in Brasile e che veniva retribuito dalla medesima ONG, firmataria dell’accordo di partenariato con l’Associazione trentina, documento questo indispensabile per ricevere il contributo economico dalla PAT. Rispetto a tali passaggi si rende necessario un chiarimento, per dovuta trasparenza rispetto alla Cittadinanza;
– dato che la spesa ammessa così come il relativo contributo provinciale sono stati sensibilmente rideterminati dall’Ufficio Cooperazione allo Sviluppo, è doveroso chiedersi per quale motivo l’allora Dirigente preposto non abbia segnalato alcunché ai competenti Organi di Vigilanza viste, inoltre, le criticità sopra segnalate;
– si precisa che, in quel periodo, il legale rappresentante dell’Organismo sopra citato era anche il rappresentante delle Associazioni presso il Centro di Cooperazione Internazionale e ciò non può che essere oggetto di chiarimenti rispetto a ben 171 giustificativi di spesa presentati dalla sua Associazione, non ritenuti idonei dall’Ufficio Cooperazione allo Sviluppo della Provincia;
– resta conseguentemente da esplorare la copiosa documentazione di spesa presentata, poi ritenuta non idonea, in assenza peraltro di una qualsivoglia contestazione da parte di Viracao & Jangada, rispetto ai giustificativi non ammessi, che era al contrario da immaginare;
– ci si chiede, infine, perché in occasione del progetto di educazione alla cittadinanza globale 2018 denominato “”Visto Climatico” programmata a Valparasio in Cile (in occasione della Conferenza ONU sul clima), con una certa “imprudenza” – considerata la difficile situazione politica di quel luogo – fossero stati acquistati 18 voli intercontinentali finalizzati alla partecipazione di un gruppo di giovani, con i relativi accompagnatori e qualche altro partecipante, senza prevedere alcuna assicurazione rispetto ad un eventuale annullamento/perdita del volo (con possibile rischio di ingiustificato danno economico per l’Ente Pubblico). Considerato che poi, a causa delle gravi tensioni sociali esplose nel Paese Latinoamericano, l’evento veniva trasferito a Madrid e che conseguentemente a Vircao e Jangada veniva richiesto da un Agenzia di Viaggi il pagamento di una penale di € 300 a biglietto per complessivi Euro 5.400,00, sembra d’obbligo chiedersi se tali importi siano, effettivamente, stati sostenuti in solido dall’Associazione.
In base a quanto raccolto Alessia Ambrosi chiede alla giunta se tutte le segnalazioni e quanto riportato nella premessa corrispondano al vero.