Trento
Il calcio mondiale in lutto: è morto Diego Armando Maradona

La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno. Oggi alle 13.20 all’età di 60 anni è morto Diego Armando Maradona. Era nato il 30 ottobre del 1960 a Lanùs, quartiere disagiato di Villa Fiorito, nella periferia di Buenos Aires in Argentina.
Maradona era stato ricoverato all’interno di una clinica di La Plata in Argentina dove era stato appena operato alla testa. L’equipe medica gli aveva asportato un grosso ematoma alla testa.
L’operazione sembrava andata bene a tal punto che il pibe de oro era stato dimesso dall’ospedale. Purtroppo oggi alle 13.20 un attacco cardio respiratorio lo ha stroncato senza via di scampo mentre era in compagnia della moglie Giannina. Con l’Argentina vinse i Mondiali del 1986, con il Napoli due scudetti. Aveva da poco radunato tutta la famiglia e con alcuni figli si stava riconciliando.
L’ex leggendario calciatore del Napoli aveva giocato anche nel Barcellona e della Nazionale argentina, Diego è stato il più grande di sempre. Nella sua carriera ha segnato 312 gol a livello di club, a cui vanno poi aggiunti i 34 gol segnati in nazionale (quarto realizzatore di sempre) su 91 presenze.
Aveva anche disputato la finale di Italia ’90. Ma per descriverlo non bastano solo i titoli, i trofei vinti, perché l’essenza di Maradona si è vista in tante piccole cose, tante piccole grandi cose, oltre ai gol memorabili, a quelli che vengono subito alla mente: alla Mano de Dios in Argentina-Inghilterra e al gol del secolo segnato pochi minuti dopo, quando scartò sei o sette giocatori inglesi prima di battere Shilton.
Se va un pezzo di Napoli dove nonostante la sua vita sregolata era sempre molto amato. «Lui era il calcio, il Dio del calcio. Per questo non morirà mai» – Scrivono i più importanti quotidiani argentini
In una carriera da professionista più che ventennale ha militato anche nell’Argentinos Juniors, nel Boca Juniors, nel Siviglia e nel Newell’s Old Boys. Con la nazionale argentina ha partecipato a quattro Mondiali (1982, 1986, 1990 e 1994). In 91 incontri disputati con la maglia argentina ha segnato 34 reti che in nazionale costituirono due record, successivamente battuti.
Maradona lascia cinque figli: Dalma Nerea (1987) e Gianinna Dinorah (1989), nate dal matrimonio con Claudia Villafañe – sposata nel 1984 e dalla quale ha poi divorziato nel 2004 –, Diego Sinagra (1986), nato dalla relazione con Cristiana Sinagra e non riconosciuto da Maradona fino al 2007, Jana (1996), dalla relazione con Valeria Sabalaín e Diego Fernando (2013), nato dalla relazione con Veronica Ojeda. Nel 2009 nasce Benjamin, figlio del calciatore Sergio Agüero e di Gianinna e primo nipote di Maradona.
Dai primi anni ottanta fino al 2004 Maradona fu dipendente dalla cocaina: egli ammise, nella sua autobiografia pubblicata nel 2000, di aver iniziato a farne uso dal 1982 quando giocava nel Barcellona. Durante il suo soggiorno a Napoli il consumo divenne una vera e propria tossicodipendenza, che cominciava ad interferire con la sua capacità di giocare a calcio.
Negli anni successivi al suo ritiro, a causa degli eccessi con alcol, cibo e cocaina la sua salute peggiorò progressivamente, costringendolo a diversi ricoveri ospedalieri, interventi chirurgici oltre a piani di riabilitazione e disintossicazione tra gli anni duemila e gli anni duemiladieci.
A causa del vertiginoso aumento di peso subito all’inizio degli anni duemila, è costretto a due bypass gastrici, uno nel 2005 e uno nel 2015. Circolarono alcune notizie riguardo alla sua morte che furono subito smentite, così come le voci precedenti che lo dichiaravano morto in un incidente automobilistico.
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