Psicologia dei Diritti
25 novembre, da un amore tossico al femminicidio: come si ferma la violenza?

La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è stata istituita nel 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite affinché i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG organizzino attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica su questa profonda piaga purtroppo presente in ogni luogo.
La violenza contro le donne fa parte della violazione dei diritti umani e secondo l’OMS è “un problema di salute di proporzioni globali enormi”. Diventa quindi importante riflettere su queste tragedie e cercare di capire come meglio evitale.
Se osserviamo i dati dei femminicidi di quest’anno vediamo che al 13 novembre se ne contano 60, senz’altro di meno rispetto all’anno scorso e al 2018, ma non per questo si deve abbassare la guardia nei confronti di così tanto dolore e morte.
I rilevamenti statistici ci dicono che il 77% dei femminicidi avviene in ambito familiare e secondo il report dell’Istat durante i mesi del lockdown le denunce in Italia per stalking, maltrattamenti e violenze sembrano diminuite contro invece un aumento delle chiamate al numero antiviolenza 1522.
Questo può avere diversi significati come ad esmpio una maggiore paura di denuciare l’aggressore in quanto non ci si può allontanare da casa, oppure all’opposto, una maggiore calma dello stesso aggressore in quanto sapeva che la vittima non si poteva allontanare, quindi l’aumento delle chiamate al numero antiviolenza era magari per chiedere consigli a sopportare una situazione da cui non potevano fuggire e neanche denunciare.
Nell’ultimo articolo abbiamo parlato della rana morta bollita che può essere interpretata per diversi tipi e livelli di sofferenza. Ricordando la breve storia, si narra di una rana saltata in una pentola piena d’acqua pulita posata sul fornello acceso. La rana piano piano, da una situazione piacevole, passa ad una situazione dolorosa attraverso il processo dell’abituazione e quando il calore è troppo alto, non ha più la forza di saltare fuori dalla pentola e così muore bollita.
Questo principio include una sorta di abitudine all’interno di una situazione negativa che in diversi casi può arrivare alla morte proprio come succede per la rana. Si può parlare, come nell’articolo precedente, della “morte” della propria personalità e vitalità, ma anche della morte fisica come in caso di femminicidio. Forse è proprio nel momento in cui la donna si scopre in pericolo e cerca di allontanarsi dal suo aggressore che viene uccisa. Forse anche la rana ha pensato di saltare, ma il calore l’ha bollita.
In una situazione tossica si entra non certo per volontà. All’inizio non ci si rende conto della relazione che si va instaurare e può passare davvero molto tempo prima di prenderne coscienza. Se la rana si fosse accorta della temperatura alta dell’acqua sarebbe balzata immediatamente fuori dalla pentola, come le donne che diventano vittime, se si accorgessero all’inizio della relazione amorosa della personalità del proprio partner, non avrebbero instaurato un rapporto continuativo con lui.
Come professionista delle relazioni d’aiuto, come donna ed essere umano rimango basita quando sento parlare di provocazione femminile: è frequente sentire le persone commentare violenze di ogni genere come ad esempio: “se si fosse comportata diversamente, se fosse stata meno provocatoria, se non avesse tradito il mrito o il fidanzato, se non si fosse vestita così.. forse sarebbe ancora viva o non avrebbe ricevuto un pugno, non sarebbe stata umiliata o perseguitata“.
La violenza non ha in alcun modo giustificazioni, si può apprendere come evitarla e gestirla, come allontanarsi, ma il segreto è non essere soli. Chi agisce violenza isola la futura vittima da tuttte le sue precedenti relazioni affettive. Quindi chi si accorge che la propria figlia, sorella, amica, collega ecc si sta isolando per via di una relazione sentimentale alzi le antenne ponendo l’adeguata attenzione, perchè probabilmente l’isolamento di quella donna non è sano e può diventare davvero pericoloso.
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