Val di Non – Sole – Paganella
Cibi freddi e porzioni ridotte nelle mense scolastiche della Val di Non: i genitori non ci stanno

Fioccano le segnalazioni da parte di genitori e personale scolastico per quanto riguarda il servizio mensa delle scuole in Val di Non: pietanze fredde, porzioni scarse, menu incompleti e non rispondenti al fabbisogno dei bambini.
Un servizio, quello gestito dalla Comunità di Valle e affidato in appalto ad una ditta di Bolzano, che pare dunque inadeguato.
Tanto che alcune famiglie stanno pensando di ritirare i propri figli dalla mensa. È il caso, ad esempio, della scuola primaria di Vigo di Ton, dove i genitori si sono accordati per non far consumare ai propri figli il pasto della mensa nella giornata di domani, venerdì 16 ottobre, facendoli pranzare a casa.
L’intenzione è quella di far arrivare a chi di dovere il messaggio di protesta forte e chiaro.
«Crediamo servano delle risposte serie e veloci – sostengono i genitori, che si dicono stanchi di dover mettere nello zainetto dei propri figli delle mega-merende per sopperire alle carenze del pranzo –. Anche perché non vorremmo arrivare a non pagare più i pasti o adire le vie legali. Stiamo facendo il possibile perché la mensa possa tornare come una volta».
In realtà non si tratta di un caso isolato. La problematica legata alle mense scolastiche coinvolge un po’ tutti (chi più, chi meno) gli Istituti Comprensivi della Val di Non, dove molte famiglie lamentano un servizio scadente.
Sicuramente la situazione di emergenza sanitaria legata al Covid, che costringe alla turnazione in mensa o a consumare il “piatto unico” del lunch-box in aula, ha influito in maniera decisa su un servizio che fino all’anno scorso non aveva fatto registrare particolari problemi.
I genitori non ritengono però accettabile che i bambini e i ragazzi debbano ricevere delle porzioni striminzite e non sempre calde.
Ecco quindi che, già dai primi giorni in cui è stato attivato il servizio mensa, sono cominciate ad arrivare le segnalazioni alla Comunità della Val di Non.
Dopo le opportune verifiche e alcuni sopralluoghi, il presidente Silvano Dominici, attraverso una lettera, ha invitato e sollecitato la ditta appaltatrice a riportare lo standard di qualità ai livelli preesistenti, riducendo i tempi di trasporto e di distribuzione e rivedendo in generale i menu.
Si è deciso quindi, a seguito di un confronto tra i responsabili della ditta, la Comunità e le realtà scolastiche, di attivare un nuovo menu, composto da primo, secondo, contorno e frutta/dolce, e di limitare i casi di “piatto unico”. L’intenzione è di entrare a pieno regime in tutte le mense scolastiche della valle a partire dal 26 ottobre e di adottare nel frattempo dei correttivi.
Non tutti, però, sono disposti ad attendere ancora, anche perché da quasi un mese ormai le famiglie pagano regolarmente la retta della mensa in cambio di un servizio non adeguato. Il caso di Vigo di Ton, in questo senso, è emblematico.
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