18 politico
Comune di Trento: giunta politica obbligata per mantenere gli equilibri

Il nuovo Sindaco di Trento Franco Ianeselli ha varato in tempi brevi la sua Giunta applicando lo schema politico superclassico di premiare chi ha preso il maggior numero di preferenze, meno la competenza dei singoli.
Una Giunta evidentemente politica frutto di una scelta che oserei definire quasi obbligata per riuscire a mantenere nel tempo i delicati equilibri all’interno di una coalizione allargata.
La vera novità è che il Vicesindaco non sarà però la consigliera più votata in assoluto, Maria Chiara Franzoia del PD con le sue 802 preferenze, bensì Roberto Stanchina del PATT con 519.
Diciamo che mentre la Giunta si basa sulle maggiori preferenze e sull’equilibrio di genere, per la scelta del Vice-Sindaco con deleghe piuttosto impegnative è prevalso il rispetto dell’accordo tra Ianeselli e l’ex Presidente della provincia Ugo Rossi di gennaio con il quale il PATT aveva accettato di sostenere l’attuale Sindaco con la solenne promessa di avere qualche posto di rilievo. Pacta sunt servanda e promessa puntualmente mantenuta con buona pace del Partito democratico, il partito più votato della coalizione con il 18%, più del doppio dei consensi rispetto al PATT con il 7,8% e in sensibile calo di due punti percentuali rispetto alle elezioni comunali del 2015.
Per fortuna si parla anche di qualche delega specifica per alcune questioni di particolare rilievo come lo sviluppo del monte Bondone e del Sindaco della notte. Speriamo che in questi casi vengano però premiate più le competenze rispetto ai consensi ottenuti dai singoli.
Il nuovo corso non finisce qui perché manca ancora da nominare il Presidente del Consiglio comunale per il quale si parla insistentemente del notaio democristiano Paolo Piccoli. Mi pare che questa possa essere un’ottima scelta per garantire l’imparzialità notarile all’interno del Consiglio comunale.
Anche al vertice della burocrazia si preannuncia una rivoluzione con il siluramento dell’ex Direttore Generale. In questo caso ha pagato il vertice per tutti gli altri e in particolare per le note problematiche di inefficienza burocratica della quale si è parlato molto anche in campagna elettorale. Un segnale interno di cambiamento andava comunque dato e mi pare che il messaggio sia già arrivato forte e chiaro.
Adesso è arrivato finalmente il momento di lavorare e speriamo che nei prossimi anni ci sia l’impegno di tutti, maggioranza e minoranza per migliorare la qualità e l’efficienza della macchina amministrativa e non ci sia un clima da eterna campagna elettorale e di scontro politico tra Comune e Provincia in vista dell’importante appuntamento elettorale del 2023.
a cura di Andrea Merler

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