Politica
Il candidato di Trento Futura Marco Ferrari non teme La Voce del Trentino: “Per una politica del dialogo”

A poche ore dalle elezioni comunali, Marco Ferrari, professionista in tecniche ambientali nonché candidato con l’associazione di centrosinistra TRENTO FUTURA, si racconta in esclusiva alla redazione della Voce del Trentino.
Tecnico ambientale ed ambientalista. Così si definisce Ferrari, tenendo a specificare come i due suffissi, apparentemente in ripetizione tra loro, siano invece del tutto indipendenti e non per forza complementari. Dalle competenze pensa infatti si possano trarre soluzioni oculate e incidenti nella materia presa in esame, ma che tuttavia, solo attraverso una passione scaturita dai sentimenti, si creino l’energia e la forza necessarie al compimento dell’impegno preso.
Le criticità, afferma Ferrari, nascono quando viene a mancare una sola delle due componenti: passione o competenze. Ma ciò che maggiormente può colpire di Marco Ferrari, oltre la sua trasparenza e semplicità, rimane la disponibilità al dialogo nei confronti della redazione di La Voce del Trentino “essendo un canale d’informazione dall’estrazione politica opposta alla sua posizione di candidato”. Rivolgiamo dunque alcune domande per comprendere le intenzioni dello stesso Marco Ferrari.
Non crede sarà motivo di critiche a suo danno questo avvicinamento ad un giornale tipicamente di centrodestra?
“Penso anzi dovrebbe far riflettere tutte quelle persone (di destra come di sinistra) le quali sono spesso talmente chiuse, nel loro senso di appartenenza ad un partito, da perdere di vista l’importanza del confronto e del dialogo costruttivo.
Il confronto è sempre costruttivo, lo scontro mai!“.
Dunque riguardo ai vivaci scambi di opinioni tra la redazione de La Voce del Trentino ed esponenti del suo partito che ne pensa?
“Personalmente sento di poter affermare come, ogni politico, prima ancora di essere persona di pubblica carica, sia un uomo o una donna, dunque con umani e naturali limiti, ma al contempo illimitate responsabilità. Detto ciò auspicherei che ogni consigliere, comunale e provinciale, come ogni giornalista (indipendentemente dallo schieramento socio-politico), continuassero ad assumersi le proprie responsabilità e che episodi di singoli rappresentanti non intaccassero i valori e la reputazione di altri singoli. Così come ciò che arriverà dalla mia voce o dalla mia penna sarà sola responsabilità della mia bocca e della mia mano“.
Come è capitato il suo avvicinamento alla nostra redazione?
“Per caso ho avuto modo di incontrare e conoscere il vostro nuovo Direttore, Elisabetta Cardinali, la quale, nei miei riguardi, si è rivelata una professionista imparziale, nonostante l’orientamento del suo giornale, oltre che una donna di grande cultura. Sono infatti convinto che riuscirà a dare un importante contributo e lancio positivo alla vostra redazione. Questo stesso articolo ne è una prova inconfutabile, oltre che la dimostrazione di un’onesta’ morale che forse solo lei, in Trentino ed in uno schieramento politico ben delineato (diverso dal mio), ha avuto il coraggio di esternare. Come tra me ed il direttore del vostro giornale possono coesistere dialogo, apertura, e rispetto reciproco, auspico ciò possa avvenire presto tra gli esponenti dei diversi partiti. Affinché si possa convivere bene anche senza condividere tutto, come in ogni buona famiglia“.
Qualora fosse eletto in Consiglio comunale a Trento su quali tematiche desidererebbe maggiormente spendersi?
“Essendo un ricercatore in ambito ambientale sicuramente intendo continuare a dedicare buona parte del mio tempo ed energie in tal senso, tuttavia non voglio limitarmi in generale. In questo momento, anche a Trento ed in Trentino, tutto ciò che riguarda la salute, il lavoro ed il sociale in senso ampio, ha bisogno di svolte ed azioni concrete, dunque di persone altrettanto concrete perché molti, me compreso, sono stufi delle chiacchiere aride e sterili di alcuni nostri rappresentanti. Al di là dell’ambito preso in causa, occuparsi di tematiche pubbliche dovrebbe essere sempre inteso come un servizio ed una missione, non un privilegio oppure una carriera”.
Le andrebbe di concludere esponendo almeno un motivo della sua decisione di candidarsi?
“In primis ho il desiderio di abbattere le infantili e antiquate barriere che ancora oggi dividono ed influenzano negativamente i diversi esponenti dei partiti, perché questo è un limite che sta allungango sempre più le tempistiche della politica. Ed oggi, più di prima, la società ha bisogno di soluzioni rapide e concrete. Come molti cittadini, anch’io sono arrivato ad un punto di delusione tale – nei riguardi della politica – che però mi ha spinto, anziché a lamentarmi, a candidarmi“.
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