Politica
Da vicepresidente di circoscrizione alla corsa a palazzo Thun, Martina Margoni: «Ecco come rilancerò Trento»

Martina Margoni da combattiva vicepresidente della circoscrizione Centro Storico – Piedicastello alla corsa per un posto in consiglio comunale.
Lo fa sempre con la stessa caratteristica: quella di ascoltare la gente e suoi bisogni puntando a soluzioni realizzabili. Soluzione che quasi sempre hanno trovato un supporto trasversale anche da parte di chi le dovrebbe essere avversario politico.
Geometra, 58 anni portati alla grande, due figli di 19 e 25 anni e sposata da 29 anni.
Nella circoscrizione Centro Storico – Piedicastello ha prevalso il suo spirito collaborativo al di sopra delle posizioni di partito, ma a favore dei cittadini. Per questo grazie ad una grande mediazione politica negli ultimi anni ha rivalorizzato il rione San Martino abbandonato dal punto di vista della viabilità e pericolosamente a rischio degrado e criminalità.
Per la prima volta nella storia, grazie al suo lavoro è apparso anche il primo albero di Natale nel rione: un successo. (leggi qui)
Su queste basi Martina Margoni potrebbe essere un consigliere comunale “anomalo” in quanto per nulla legato alle logiche di partito. L’abbiamo intervistata per farla conoscere meglio agli elettori.
A suo giudizio quali sono gli interventi più urgenti per il rilancio di Trento?
“Credo sia necessario partire da interventi semplici e chiaramente realizzabili, sempre con una attenzione particolare ai cittadini che attraversano una fase fragile della vita e puntando a un vero e proprio rinascimento che coinvolga l’intera città. Tra i miei progetti ci sono la bonifica di Trento Nord l’ampliamento delle ciclabili e delle zone pedonali, la valorizzazione del patrimonio culturale, il sostegno alle attività sportive e artistiche e agli eventi in città, che considero tra l’altro un vero e proprio mezzo per contrastare la diffusione delle attività criminali”
Un suo cavallo di battaglia in circoscrizione Centro Storico – Piedicastello è stata la sicurezza. Se dovesse trattare il problema da un punto di vista di consigliere comunale?
“Premetto che la sicurezza non è un concetto di destra o di sinistra, ma una questione trasversale. In consiglio circoscrizionale ho fatto approvare un documento per dotare la polizia municipale di cani antidroga. In Comune ripartirei da quel documento, auspicando un presidio maggiore del territorio e concentrandomi anche sulla prevenzione: la sicurezza deriva anche dalla lotta al degrado che dovrà esser combattuto a tutti i livelli.”
Lei ha da sempre lottato per la pedonalizzazione di Via San Martino, lo possiamo definire un successo personale?
“Il successo non è solo mio, ma di tutti i residenti. La deriva verso la quale stava andando il rione la si poteva contrastare solo con una riqualificazione radicale: insieme l’abbiamo ottenuta e a breve inizieranno i lavori anche per il secondo tratto di strada, ancora da sistemare. Non è stato facile ma oggi il risultato del mio e del nostro impegno è sotto gli occhi di tutti.”
A suo giudizio quali sono gli interventi più urgenti per il rilancio di Trento?
“Credo sia necessario partire da interventi semplici e chiaramente realizzabili, sempre con una attenzione particolare ai cittadini che attraversano una fase fragile della vita e puntando a un vero e proprio rinascimento che coinvolga l’intera città. Tra i miei progetti ci sono la bonifica di Trento Nord, l’ampliamento delle ciclabili e delle zone pedonali, la valorizzazione del patrimonio culturale, il sostegno alle attività sportive e artistiche e agli eventi in città, che considero tra l’altro un vero e proprio mezzo per contrastare la diffusione delle attività criminali”
La pedonalizzazione è un progetto diffuso, ma ci sono anche problemi indiretti come quello dei parcheggi però….
“La soluzione è nella creazione di più parcheggi anche interrati e collegati al centro città con dei bus navetta, primo fra tutti il parcheggio di attestamento all’ex Italcementi: quando saranno create le infrastrutture potrà arrivare anche il successo della pedonalizzazione. Inoltre bisogna ripartire da zero col progetto di car sharing: quello che è stato attuato a Trento non è efficace. Prendendo a modello altre Regioni dove è invece un successo sarà semplice renderlo al contrario fruibile e realmente utile.”
Piste ciclabili: c’è chi vuole confermare l’attuale assetto e chi vorrebbe dei percorsi alternativi. La sua posizione?
“A mio giudizio il primo intervento da fare dovrebbe essere quello di unire le ciclabili che già ci sono creando un vero e proprio circuito. Trento è una città antica e non ha spazio per grandi ciclabili come quelle del Nord Europa. Possiamo però ottimizzare quello che abbiamo a disposizione rendendo possibile muoversi a piedi o in bici nel reciproco rispetto.”
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