Trento
Le mille contraddizioni del divieto della distillazione della grappa

Noi trentini siamo da sempre grandi distillatori(e bevitori) di grappa; soprattutto in alcuni paesi di valle, dopo il periodo di fermentazione del vino, quando si hanno le cosiddette “bràsche”, non è troppo difficile sentire il forte olezzo che deriva dalla distillazione dell’uvaggio.
Un solo pomeriggio all’interno di un locale adibito alla produzione di grappa artigianale potrebbe portare chiunque ad uno stato di “dolce” ebrezza.
Ma tali momenti di felicità potrebbero costare cari, la possessione del prezioso distillato fatto “homemade” oppure anche la semplice possessione dei distillatori potrebbe portare fino a tre anni di reclusione e ad una multa che parte dai 7.700 euro.
Insomma, coltivare una droga come la Cannabis è meno rischioso… non si scherza, in molti ricorderanno il caso di quel ragazzo al quale avevano trovato due piante di Marijuana sul bancone; era stato assolto poiché secondo la cassazione erano per uso personale.
Non si capisce dunque perché ci si possa produrre droga per uso personale e non si possa distillare della grappa.
L’ironia abbonda. Si dovrebbe rivendicare il diritto alla produzione per uso personale di grappa!
Ma non si può! Perché? Perché logicamente lo Stato preferisce fare cassa; su ogni litro di grappa si paga infatti quasi il 50% i più del prezzo reale a causa delle imposte.
Viviamo dunque in uno Stato in cui è possibile coltivarsi la Cannabis ma non distillare un litro di acquavite.
Un ‘altra motivazione dell’impedimento alla distillazione è la prevenzione all’evasione fiscale; seguendo questo ragionamento dunque dovremmo anche vietare il possesso di galline…le uova potrebbero essere vendute evadendo il fisco.
Dovremmo anche impedire la produzione di marmellate, di sambuco, di vino e di qualunque tipo di prodotto fatto in casa. Non si capisce come mai sia possibile (sempre per uso personale) la produzione di birra fatta in casa e della grappa no, del latte e del formaggio fatti in casa e della grappa no. Insomma, le incongruenze e le contraddizioni abbondano.
E’ poi interessante il fatto che sia possibile reperire gli attrezzi per lavorare i distillati (non sul Deep Web ma su Amazon) e sia illegale possederli; si fa fatica a trovare la coerenza anche in questo caso.
In questi giorni in cui in parlamento si discutono leggi per la liberalizzazione della Cannabis viene dunque spontaneo ricordare ai politici che la grappa si spera possa presto essere prodotta legalmente senza rischiare anni di reclusione.
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