Valsugana e Primiero
Piazzale Costalta: un disastro a cielo aperto

Continua l’esodo di Piazzale Costalta cominciato nel 2018; risultato di un’amministrazione comunale incapace all’ascolto dei cittadini e delle minoranze in consiglio.
Già da tempo a Pinè si parlava della riqualificazione di Piazzale Costalta con la volontà di abbellire il centro del paese e di ridurre il traffico veicolare per garantire maggiore sicurezza pedonale ;questa azione secondo molti sarebbe fonte di attrazione turistica.
Le minoranze, allora di erano chieste che prezzo avrebbe avuto questa riqualificazione per le attività commerciali presenti nella zona e avevano ascoltato la preoccupazione popolare per quanto riguarda la soppressione di molti posti auto.
Incontri popolari sono stati fatti, proposte e petizioni presentate, erano state raccolte anche 274 firme in cui si richiedevano modifiche al progetto del comune, ma niente da fare, l’amministrazione si è inalberata sul progetto iniziale ed è andata avanti per la sua strada; ora in centro a Baselga sono in corso i lavori.
Una possibile soluzione ala mancanza di parcheggi sarebbe potuta essere quella di un parcheggio interrato proprio sotto la piazza. Tralasciando tutti gli incontri e le petizioni fatte, di cui è stato già ampiamente scritto, noi della “Voce del Trentino” siamo andati ad ascoltare l’opinione di alcuni commercianti locali.
“Per ora questo disastro a cielo aperto sta creando solo problemi , è un cantiere a cielo aperto, un disastro che mi creerà enormi problemi durante il periodo estivo, non è giuso che si facciano questi tipi di lavoro durante il momento culminante della stagione. Io al posto del sindaco avrei ascoltato le opinioni e le esigenze dei commercianti, noi non siamo mai stati interpellati .Il primo cittadino dovrebbe ascoltare le necessità dei suoi compaesani, e secondo me questo non è stato fatto, hanno fatto tutto loro. A me sembra di dover affrontare per la seconda volta la problematica del Covid; dopo il periodo di chiusura totale, io mi trovo davanti ad un disagio non indifferente a causa dei lavori, questo cantiere mi ha chiuso quasi completamente gli accessi al locale.”
Così si esprime il proprietario del “Caffè 46” molto frequentato dai giovani ed ora in difficoltà a causa del cantiere che copre completamente la visuale del bar e che impedisce il passaggio all’interno del locale.
Concordi a queste sono le opinioni che provengono dal negozio di ferramenta ed utili “Pinè Gas”.
Dure parole provengono anche dal proprietario del supermercato “Ravanelli”, anche questo a ridosso della piazza:”La piazza probabilmente diventerà molto bella ma purtroppo è lesiva per le aziende, non è possibile che ci sia impedito il passaggio delle automobili. Mi viene da pensare ad una persona anziana che voglia venire a fare la spesa nel mio negozio in che modo possa farlo se non in macchina ; dovrà venire a piedi da un parcheggio magari molto distante?
Vorrei chiedere al sindaco se vuole imitare ciò che è stato fatto a Pergine; lì è stata chiusa una strada intera per preservarla in quanto storica ed ora le aziende che vi erano sono chiuse e le case sono decadenti… è questa la fine che vogliamo fare?” Sorge dunque spontanea la domanda “perché questa piazza è stata fatta in questo modo se nessuno la trova utile ma lesiva?”
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