Ambiente Abitare
Maggio: cala il biossido di azoto. La qualità dell’aria è buona

Un calo delle concentrazioni di biossido di azoto NO2 legato in buona parte all’effetto delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria per Coronavirus.
E’ quanto emerge dal report riferito al mese di maggio diffuso da Appa, l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente: “La strada da percorrere per garantire futuro ai giovani e ai territori è quella di politiche sempre più sostenibili” – commenta il vicepresidente Mario Tonina -. “Dal blocco imposto dalla pandemia, abbiamo avuto un risultato importante, che ci ha dimostrato come sia necessario portare avanti politiche legate alla sostenibilità e alla mobilità, per il nostro ambiente. In questa direzione si muove anche la recente iniziativa del bonus bici, per la mobilità alternativa ed elettrica: visto il grande successo della proposta, stiamo ragionando di darne continuità con l’assestamento di bilancio”.
Il report di APPA evidenzia un calo del biossido di azoto NO2: tale inquinante è prodotto da tutti i processi di combustione e deriva in particolar modo dal traffico veicolare, che risulta essere responsabile di circa il 60% delle emissioni totali di ossidi di azoto a livello provinciale.
Le concentrazioni di NO2 risultano storicamente più basse a maggio rispetto ai mesi invernali.
Questo, associato al fatto che le restrizioni imposte sono in parte state ritirate, fa sì che le differenze nei confronti degli anni precedenti risultino meno marcate rispetto a quanto osservato nei mesi di marzo 2020 e aprile 2020. Le concentrazioni medie registrate a maggio sono in ogni caso in linea con quelle del mese di aprile.
I valori di concentrazione di polveri sottili PM10 sono invece compatibili con le medie del periodo, nel pieno rispetto dei valori limite; presentano infatti valori medi giornalieri massimi inferiori ai 30 μg/m3, a fronte del limite normativo di 50 μg/m3.
Le concentrazioni di ozono risultano anch’esse in linea con le medie del periodo.
La presenza di ozono in aria è in gran parte legata a fattori meteorologici, quali l’aumento della temperatura e della radiazione solare, tipici di questa stagione dell’anno.
I valori più elevati sono stati registrati nella stazione di montagna di Monte Gaza (massimo orario 169 μg/m3) e a Riva del Garda (168 μg/m3).
Anche per il mese di maggio, come ad aprile, non si registrano quindi superamenti delle soglie di informazione (180 μg/m3) e di allarme 240 μg/m3).
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