Trento
Lotta al coronavirus, le testimonianze dei lettori: c’è chi denuncia ma non viene ascoltato

Assembramenti, troppa gente in giro, spacciatori che fanno i propri comodi, extracomunitari che se ne vanno tranquillamente in giro muniti di cuffiette ed Ipod in gruppo.
Chi più ne ha più ne metta.
Ma anche famiglie diverse che si ritrovano insieme nei garage con i bambini, oppure persone che chiamano a raccolta gli amici per fare i lavori esterni della propria abitazione. (foto)
C’è anche chi denuncia, seguendo il consiglio del questore Cracovia, ma non viene ascoltato.
È il caso di un cittadino di Spini di Gardolo che affida alla pagina facebook “sei di Spini se…” la sua denuncia: «Ho appena provato a denunciare un assembramento in un appartamento. Prima chiamiamo i carabinieri che dicono che la zona è di competenza della questura poi chiamiamo la questura la quale prima ci chiede chi ci abbia detto che sono loro di competenza e poi ci dice: “siamo arrivati a questo punto? Le denunce anonime?”. Ci mette in attesa e poi semplicemente butta giù il telefono dicendo “siamo impegnati la saluto”».
E ancora: «Sconvolti è dire poco! Poi dicono di denunciare gli assembramenti. Di questo passo non usciremo più dalla quarantena.»
Un’ulteriore conferma di come le regole imposte dal Decreto siano tutto sommato a discrezione delle forze dell’ordine chiamate in causa.
Dal rione di Cristo Re arriva la segnalazione di un gruppo di bambini che fanno le gare in bicicletta intorno alle strade del rione. Ma i genitori dove sono?
Da Romagnano arriva un’altra denuncia: una signora che portava a spasso il proprio cane da sola per le vie del paese, è stata multata (400 euro) perché aveva superato i fatidici 200 metri dalla propria abitazione: a stima saranno stati 400 quelli percorsi.
A parte la situazione di Spini, perché gli spacciatori continuano a girare tranquilli per le strade di Trento? È la domanda ormai giornaliera che arriva da parte di molti nostri lettori e cittadini trentini all’email della redazione oppure al numero whatsApp (3922640625).
Non è qualunquismo gratuito, è un dato di fatto aggravato dallo star compiendo un reato. Va bene che dobbiamo state tutti a casa, giusto che ognuno di noi non si deve trasformare in una spia, ma sarebbe altrettanto giusto che le regole fossero uguali per tutti.
Poi la disperazione porta qualcuno a rovistare nel bidone delle immondizie con le conseguenze che è possibile vedere nella foto sotto. Nello specifico siamo al parco delle Albere.
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