Trento
Dipendente pubblico bardato da ciclista beccato sulla ciclabile si giustifica: «Mi sono recato per lavoro a Trento e rientro a Riva del Garda»

Non si fermano i controlli della Polizia di Stato per far rispettare le misure emanate dal Governo per contrastare la diffusione del coronavirus.
Da oggi pomeriggio, inoltre, il Questore Cracovia, al fine di monitorare e contrastare il movimento di persone che dalle più varie località, potrebbero spostarsi nelle “seconde abitazioni”, ha disposto, in ambito provinciale, da parte di tutte le Forze di polizia, un controllo più stringente in prossimità dei caselli autostradali e sulle principali vie di collegamento con il Trentino.
Ciò nonostante, nelle ultime giornate la Polizia di Stato ha contestato numerose sanzioni amministrative previste dall’ art.4 comma 1, d.l. 25.03.2020 n.19.
Ieri la Volante a Trento ha denunciato una signora che da un comune limitrofo a Trento era venuta in città per comperare alcuni alimenti per il cane.
Alla richiesta del perché non li avesse comprati nel comune di residenza, aveva risposto che il suo cane era, oramai, abituato a quel tipo di crocchette e snack.
Sempre ieri, gli Agenti del Commissariato di P.S. di Rovereto, durante i controlli lungo le piste ciclabili del territorio, nei pressi di S. Giorgio incrociavano un ciclista bardato di tutto punto ed in sella ad una bici da corsa proveniente da Trento.
Lo stesso, dipendente di un ente pubblico, si giustificava dicendo che si era recato sul posto di lavoro a Trento e stava rientrando a Riva del Garda, suo luogo di residenza.
Di fronte alla pattuglia sbigottita, il ciclista insisteva affermando di avere titolo per sfrecciare sulla pista ciclabile deserta, perché in transito per motivi di lavoro.
E’ stato comunque sanzionato dagli operatori di polizia, sia perché il transito sulle piste ciclabili per motivi di lavoro è limitato alle piste comunali, sia perché la ratio della norma intende chiaramente che gli spostamenti di lavoro devono essere con mezzi idonei e per la via più breve, non certo l’alibi per svolgere attività sportiva o passeggiate varie.
«Alcuni cittadini ancora non hanno ancora compreso o fanno finta di non aver compreso, commenta il vice Questore Salvatore Ascione, che siamo di fronte ad una sfida epocale e che la vinceremo solo se tutti rispetteremo i limiti imposti senza forzature o furbizie».
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