Val di Non – Sole – Paganella
Da un gruppo di volontari oltre 2.500 mascherine per il “cuore pulsante di Predaia”

Quando il volontariato si affianca a chi ha davvero bisogno di una mano. Anche in un momento complicato come questo. Soprattutto in un momento complicato come questo.
Cinque persone della zona Predaia hanno voluto fare la loro parte in questo periodo delicato e, vista la carenza di materiale di protezione personale, si sono attivate per distribuire tra le 2.500 e le 3.000 mascherine a chi ne ha bisogno.
E quindi a medici e pediatri della zona e di un po’ tutta la Val di Non, ma anche a chi si occupa del servizio domiciliare infermieristico, a chi è chiuso in casa risultato positivo al Covid-19 e ai suoi familiari, e poi ancora ai Vigili urbani, ai Carabinieri e alle forze dell’ordine, alle guardie forestali, ad alcune ditte di trasporto alimentare, alla Croce Rossa, agli esercizi commerciali nel Comune di Predaia.
Ieri sera i volontari si sono trovati nella caserma dei Vigili del Fuoco di Taio dove, in una stanza sterile con attrezzature apposite, hanno preparato tra le 1.400 e le 1.500 confezioni da due mascherine ciascuna. Ora potrà iniziare la distribuzione.
Le mascherine sono in tessuto sanitario idoneo e sono lavabili fino a 90 gradi, sterilizzabili più volte con alcol o candeggina.
Il tessuto è stato donato da una famiglia di Taio, le mascherine realizzate da una ditta locale. La parte economica del progetto è stata sostenuta dalle ditte Ghezzi Chiodi e Tecnobit, mentre la sanificazione è stata eseguita da Luca e Paola, titolari del Lavasecco “da Alberto” di Mezzolombardo.
Fondamentale è stato inoltre l’appoggio dell’amministrazione comunale di Predaia e dei Vigili del Fuoco volontari di Taio.
L’organizzazione del progetto, come detto, è stata approntata da un gruppo di volontari che hanno a cuore il bene della comunità, per far sì che ogni situazione di necessità possa avere la protezione idonea per uscire di casa o occuparsi degli ammalati in sicurezza.
Sono già arrivati i primi ringraziamenti, come quello da parte del comandante della Polizia Locale Anaunia Vittorio Micheli: “Queste sono le persone da ammirare, grazie”.
Il gruppo di volontari che ha ideato l’iniziativa è mosso da un grande cuore e, come rivelano loro stessi, da una frase di Vaclav Havel: “La speranza non è ottimismo. La speranza non è la convinzione che ciò che stiamo facendo avrà successo. La speranza è la certezza che ciò che stiamo facendo ha un significato. Che abbia successo o meno”.
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