La Sfera e lo Spillo
Coronavirus: Atalanta-Valencia, la partita zero del contagio

Come in un film horror la memoria torna a mercoledì 19 febbraio.
Allo stadio Giuseppe Meazza si gioca il match Atalanta-Valencia (ottavi di Champions League).
Nel parterre di San Siro vi sono 45.000 spettatori, la maggior parte proveniente da Bergamo. Presenti nel catino meneghino anche 2500 tifosi giunti direttamente dalla Comunità Valenciana.
Sul green è una notte da incorniciare per la Dea bergamasca, un’esplosione di gioia con baci, abbracci e incrollabile euforia.
La supposizione atroce è che i tifosi assiepati in metropolitana, le strette di mano, i festeggiamenti, le curve traboccanti di gente e la calca negli spazi pubblici siano stati momenti di gioia mutati crudelmente in tragedia collettiva, un tormento.
Per Fabiano Di Marco, responsabile di Pneumatologia dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, la partita tra Atalanta e Valencia potrebbe essere l’inizio del dramma, uno dei motori di contagio del Coronavirus nella terra orobica.
Come riporta il Corriere della Sera, il medico ha dichiarato: ”Ne sento tante, dico la mia. Diciannove febbraio, 40 mila bergamaschi a San Siro per Atalanta-Valencia. In pullman, auto, treno. Una bomba biologica, purtroppo.”
Insomma, la notte di gloria si tramuta nell’incubo del contagio, la sciagura della cronaca quotidiana, un acceleratore silente dell’epidemia.
Massimo Galli, primario del reparto malattie infettive all’Ospedale Sacco di Milano, chiarisce su “Il Giornale”: “Certamente quella partita può essere stata un importante veicolo di contagio. Penso che l’epidemia sia partita prima, nelle campagne, durante le fiere agricole e nei bar di paese. Il fatto di concentrare migliaia di persone della stessa zona nello stesso luogo può essere stato un importante fattore di diffusione.”
L’ipotesi sulla modalità dei primi contagi è al vaglio anche dalla Protezione Civile, evento drammatico che ha colpito al cuore la Regione Lombardia e la sua gente.
Coronavirus: Atalanta-Valencia, la partita zero del contagio.
Emanuele Perego www.emanueleperego.it www.perego1963.it
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