Trento
«I rifugiati della Fersina vivono in una situazione di trascuratezza»: La replica infastidita della Croce Rossa del Trentino

Il Comitato Provinciale di Trento della Croce Rossa Italiana apprende con stupore, e anche con un certo senso di fastidio, della lettera che l’Assemblea Antirazzista di Trento (organizzazione politica) ha inviato alla Provincia autonoma e al Commissariato del Governo insinuando che, in tempi d’emergenza Coronavirus, rifugiati e richiedenti asilo vivrebbero in una situazione di trascuratezza.
Stupore e fastidio perché la lettera in questione – che coinvolge direttamente la Cri del Trentino in quanto responsabile della gestione dei centri d’accoglienza Fersina, Brennero e Vela – contiene una serie di affermazioni che non rispondono al vero e che non fanno altro che gettare benzina sul fuoco dell’intolleranza, alimentando quelle forme di razzismo e xenofobia tutt’altro che sconosciute nella nostra provincia, che in definitiva finiscono col rivoltarsi proprio contro i nostri ospiti.
Assemblea Antirazzista di Trento in concreto chiedeva alla provincia quali misure sono state ad oggi attuate per salvaguardare la salute e diminuire la possibilità di contagio fra gli ospiti delle strutture di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati.
Ma denunciava anche che «pervengono dai contatti telefonici con alcuni degli ospiti della Fersina sono allarmanti: le condizioni igienico sanitarie sono tornate al livello della scorsa estate; mancano i necessari controlli sulle condizioni di salute delle oltre 250 persone costrette a condividere gli spazi; non vengono effettuati interventi né di manutenzione né di ripristino dei servizi igienici al momento inutilizzabili; unico presidio sanitario di cui siano a conoscenza gli ospiti della residenza è il dispenser di sapone igienizzante posto nell’atrio di ingresso».
La Croce rossa del Trentino replica con alcuni dati alla mano: «Oggi la struttura, abilitata a ospitare fino a trecento migranti, conta duecentoquaranta presenze con sistemazione in camere a 3/5/6 letti dove è garantita la distanza di sicurezza per ogni singolo ospite. Nelle adiacenze del corpo centrale sono posizionati due container, con dodici stanze singole destinate ad accogliere temporaneamente ospiti febbricitanti e le persone che sono state in diretto contatto con loro: un isolamento per il tempo strettamente necessario a stabilire la causa del malessere.
Si tiene a precisare che a tutt’oggi nessun ospite è risultato positivo al Coronavirus. Complessivamente sono a disposizione degli ospiti 29 docce e 31 locali Wc. I servizi sanitari sono funzionanti e operativi in numero superiore a quanto specificato dalle norme che prevedono un rapporto di uno a dieci. La sala mensa viene frequentata a turni e i posti sono organizzati in modo tale da poter garantire, anche in questo caso, la distanza di sicurezza tra i frequentatori.»
E ancora: «Agli ospiti, così come per tutti i cittadini, viene garantita l’assistenza sanitaria da parte dell’Ente pubblico. Nelle zone collettive sono sistemati tre capienti dispenser di gel igienizzante, uno alla sbarra d’ingresso e due all’interno della struttura, i cui livelli vengono regolarmente ripristinati e a ogni migrante viene consegnato quotidianamente un kit per l’igiene personale. Residenza Fersina, come gli altri Centri gestiti da Croce Rossa, è stata sottoposta a un intervento di igienizzazione totale nei giorni scorsi, intervento che verrà ripetuto tra dieci giorni. Tutti gli operatori di Croce Rossa, impegnati nell’assistenza migranti, sono stati appositamente formati e dotati di tutti i dispositivi di protezione individuale previsti per far fronte ai rischi connessi all’emergenza in atto».
Il blocco delle attività accessorie è stato emanato dai ministeri competenti a tutela dei singoli e della società, ma non per questo “mancano i necessari controlli sulle condizioni di salute delle oltre 250 persone costrette a condividere gli spazi, non vengono effettuati interventi né di manutenzione né di ripristino dei servizi igienici al momento inutilizzabili”.
Croce Rossa del Trentino fa sapere inoltre che la qualità del servizio è costantemente monitorata dal committente, ovvero dai competenti uffici della Provincia Autonoma di Trento che, giustamente, pretende il totale rispetto delle regole.
«Croce Rossa, per la sua storia, per i suoi principi, – termina la nota del dottor Carlo Monti, direttore del comitato provinciale – per l’autorevolezza che si è guadagnata in oltre un secolo e mezzo di attività a favore dei vulnerabili, è l’Associazione umanitaria più diffusa nel mondo e agisce avendo come principale principio ispiratore quello dell’Umanità. Per questo motivo non possiamo accettare la dilagante disinformazione secondo la quale sarebbero state operate discriminazioni nei confronti delle fasce più deboli dimenticando gli ultimi: alla lettera condita di verbi al condizionale Croce Rossa risponde col quotidiano impegno degli operatori che vivono questa situazione di emergenza al fianco degli ospiti».
Per correttezza d’informazione nell’ultima settimana di emergenza coronaVirus per vari reati sono stati denunciati oltre una trentina di ospiti della struttura Fersina.
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