Politica
L’odio della sinistra non si ferma nemmeno di fronte al coronaVirus. Vergogna!

L’odio (ignorante) della sinistra non conosce limiti e non si ferma neppure di fronte ad una tragedia umanitaria come lo è il coronavirus.
C’è chi pubblica un post falso (Avviso ai leghisti. I medici delle Ong sono al lavoro negli ospedali della Lombardia per l’emergenza del coronavirus) chi lo commenta (“purtroppo cureranno anche loro”, oppure “Sai le risate se salviettino finisse all’ospedale in terapia intensiva curato dal medico di una ONG…vorrei esserci !!!”) e poi non manca il fenomeno che lo condivide. (post poi rimossi da facebook su richiesta di molti utenti)
Insomma il cerchio si chiude con chi non controllando nemmeno la notizia, si entusiasma a tal punto da condividere un post fasullo e con esso i biechi commenti.
E ci sono persino avvocati trentini radical chic che equiparano il povero anziano trentino «beccato» in giro perché magari non conosce bene i contenuti del decreto Conte allo spacciatore di droga africano che del coronavirus se ne sbatte proprio col rischio di creare danni irreparabili alla nostra comunità.
Questa è la sinistra, quel movimento che sta portando l’Italia nel baratro, questa è la sinistra che negli ultimi anni ha preferito finanziare con oltre 30 miliardi i progetti di accoglienza fallimentari che hanno arricchito solo le ONG e gli amici delle cooperative invece che investire risorse nella sanità, nelle infrastrutture, nella sicurezza e nel lavoro.
Una sinistra fatta così, che seppur cambiando tanti vestiti, è rimasta sempre la stessa: capace solo di odiare e di gioire anche per le morti degli avversari politici.
Gino Strada ha solamente dichiarato la propria disponibilità a collaborare, collaborazione peraltro nè richiesta e nemmeno accettata.
C’è chi “orecchia” l’idea e la trasforma in una notizia e la lancia in internet dove non manca chi abbocca, condivide e commenta, ma sempre con una dose d’odio superiore al limite tollerabile.
Del resto Salvini e la Lega non sono solo fumo negli occhi per la sinistra italiana, ma anche un pericolo costante per chi finanzia i compagni, le Ong impegnate nel business dell’immigrazione o cooperative e simili.
La questione del “ curare” un avversario politico è tema antico.
Già negli anni settanta c’era un movimento d’opinione che avrebbe voluto che infermieri e medici si rifiutassero di curare un fascista al suo arrivo in ospedale; per arrivare agli studenti di medicina- oggi laureati e praticanti – che sprangarono a morte Sergio Ramelli.
La sinistra sotto qualsiasi veste ci venga di fronte, è sempre solo la stessa: odio cieco e ignorante.
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