Trento
CoronaVirus: furbetti, extracomunitari, anziani e cooperative. Quelli che a casa non ci rimangono nemmeno da morti

«I Trentini stanno facendo la loro parte con responsabilità, intelligenza e senso civico» – queste le parola del governatore Maurizio Fugatti nella tradizionale conferenza stampa sull’aggiornamento del coronaVirus.
Noi diciamo «quasi tutti» invece. Anche oggi sono arrivate alcune segnalazioni con report fotografico a testimonianza di comportamenti irresponsabili da parte di cittadini trentini ed extracomunitari.
Sulla pista ciclabile della Valsugana sono stati segnalati dei gruppi di ciclisti in direzione Trento. Ricordiamo che è assolutamente vietato usare la bicicletta da corsa in qualsiasi situazione. Figuriamoci in gruppo.
7/empre sulla stessa ciclo pedonale sono state avvistate delle famiglie con bambini munite di cestini per il pic – nic
È tornata alla normalità la situazione al centro commerciale di Borgo Valsugana dove ieri la gente arrivata da tutti i paesi e si ammassava dentro i negozi. Da stamane è presente una pattuglia di Carabinieri che presidia l’entrata.
Sono stati visti 3 ragazzi al parco di via Anna Frank (foto) girare tranquillamente per quasi tutto il pomeriggio.
Si sono fermati sulle panchine mangiando e bevendo insieme, buttando poi tutto per terra. Ma questo, tenuto conto della situazione, è il minimo.
Arrivano delle segnalazioni che presso le pompe di benzina della Valsugana e su una in particolare ubicata sulla tangenziale nord a Trento nei bar si ammassano molte persone che rimangono anche delle ore a chiacchierare e bere.
In questi casi nei bar annessi alle pompe di benzina è permesso di tenere aperto. È chiaro che i frequentatori dei bar di tutto il Trentino non perdano occasione per continuare le proprie abitudine negli unici bar aperti nella provincia di Trento
Negli orti comunali di via Gramsci (foto) molti anziani coltivavano tranquillamente il loro pezzo di terreno.
Ci chiediamo se i loro figli o nipoti hanno spiegato a questi signori che coltivare un orto non rientra fra le necessità urgenti tali da correre in strada.
Arriva un clamoroso caso dalle Giudicarie. La famiglia cooperativa ha affisso sulla vetrina e pubblicato sulla pagina social un proposta «in via sperimentale» per la consegna della spesa a casa. (foto)
Ricordiamo che nelle Giudicarie sono circa una trentina le persone positive al coronaVirus.
L’esperimento non deve aver avuto molto successo, infatti dopo 3 ore di insulti e critiche ricevuti sui social il messaggio è stato cambiato. La consegna risulta ora gratuita e non a 30 euro. Chiedere il 33% per la consegna era davvero una rapina e per fortuna che le cooperative fanno parte della cooperazione. In questo caso qualcosa non ha funzionato. Consigliamo l’immediata rimozione del direttore.
Ma siccome l’Italia in generale e il Trentino non si fanno mancare nulla ecco arrivare due testimonianze incredibili che riguardano cittadini extracomunitari.
Nel pomeriggio sono stati contati 35 extracomunitari, per lo più africani, bivaccare tranquillamente nel parco di Santa Chiara.
Le foto (a fondo articolo) rendono poco l’idea perché dopo i primi due scatti il cittadino ha dovuto darsela a gambe viste le minacce e le urla indirizzate alla sua persona.
I sacrifici dei Trentini continuano: dopo aver mantenuto grazie all’ex assessore Luca Zeni fino a 1800 migranti sul nostro territorio per anni, ora i Trentini si blindano in casa e fanno un ulteriore sacrificio per uscire da questo terribile momento mentre loro scorrazzano sorridendo nelle nostre strade spacciando, aggredendo ed insultando.
Forse ora la pazienza della comunità sta terminando. Parlare in questo caso di affronto è giusto e sensato.
Ed ecco la chicca finale. Un nostro lettore scorge poco prima delle 15.00 di oggi un furgoncino pieno di deplian pronti per la consegna (foto).
Sul mezzo vengono anche caricate 4 biciclette con relativi pachistani pronti per andare al lavoro.
Evviva la sicurezza coronavirus.
E finiamo con due testimonianze carine. Alcuni sgarrano, altri sono fin troppo ligi al dovere.
La foto arriva da Rovereto dove un nostro lettore per sicurezza ha deciso di far usare la mascherina anche al suo cane. La foto è ironica ma lancia il solito appello #restateacasa!
L’altra riguarda il titolare che dopo aver chiuso il suo locale dopo il decreto Conte la prende sul ridere. La scritta parla da sola.
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