Politica
«Franco Ianeselli rifiuti i voti dei centri sociali e degli anarchici trentini»

Dr. Jekyll e Mr. Hyde. Nel romanzo di Stevenson, ambientato nella Londra vittoriana di fine Ottocento, Edward Hyde durante i suoi studi sulla psiche umana riesce, miscelando particolari ingredienti chimici, a mettere a punto una pozione che può separare le due nature dell’animo umano, quella buona e quella malvagia.
L’esempio potrebbe calzare perfettamente per la campagna elettorale di Franco Ianeselli, candidato della sinistra trentina per la poltrona di Sindaco di Trento.
L’ex sindacalista infatti ha non perso l’occasione per confermarsi di parte dimostrando la propria dipendenza assoluta dalla sinistra più estrema.
Poteva fare bella figura ma dentro di lui ecco uscire il tanto temuto Dr Jekyll legato alle frange estremiste della sinistra, ai centri sociali e agli ambienti anarchici tanto temuti da tutti i trentini.
Ma veniamo ai fatti: un quotidiano locale pubblica un servizio sugli orientamenti elettorali nell’ambito del centro destra ipotizzando dove potrebbero andare i voti di Casapound che in questa tornata elettorale è assente.
Nel caso specifico Filippo Castaldini non fa nessuna dichiarazione di voto nel merito a supporto di nessuna lista, ma conferma solo che CasaPound non parteciperà alle elezioni.
La cosa potrebbe finire lì quindi. Ma non per Franco Ianeselli che dopo aver bevuto la “pozione” comincia a sparare una serie di dichiarazioni allucinanti.
Il “democratico” Ianeselli comincia a «sbavare» affermazioni a nastro dove dice di rifiutare i voti di CasaPound (e quando li avrebbe visti comunque?) invitando pubblicamente tutti i partiti di centro destra a rifiutarli.
Un’affermazione che rispecchia il democratico esercizio di voto tanto caro alla sinistra, ma anche la “disponibilità” al dialogo.
Peccato che Ianeselli parli bene ma razzoli male. Alla pari infatti dei voti di CasaPound, dovrebbe rifiutare anche quelli della sinistra antagonista e del Centri Sociali.
Allora la sua riflessione sarebbe stata completa e almeno equidistante dalle ali radicalizzate della politica.
Nulla, Ianeselli se ne dimentica, ma quello che è peggio è che omette una seconda cosa, ancora più grave.
Filippo Castaldini viene minacciato di morte con scritte sui muri della città (“Castaldini nelle foibe c’è ancora posto”) che copiano pari pari la stessa minaccia rivolta dagli anarchici bolzanini a Andrea Bonazza referente di CasaPound a Bolzano e consigliere comunale.
In questo caso Ianeselli se ne guarda bene dal commentare o da esprimere una qualsiasi forma di solidarietà a Castaldini. Non condanna il gesto e torna nel suo ipocrita silenzio.
Del resto Ianeselli è molto più vicino a condividere il concetto che “Uccidere un fascista non è reato” piuttosto che a dissociarsene.
Ianeselli è legato a doppia mandata all’Anpi negazionista delle foibe e non può certo andare contro ai quei gruppi di cui fa parte la vigliacca mano anonima che ha tracciato la scritta.
In fin dei conti Ianeselli è un democratico a senso unico e non ci pensa nemmeno ad avere quell’apertura di pensiero che dovrebbe far parte delle qualità di un sindaco.
Ianeselli è quello che è: un compagno sindacalista prestato alla politica che gestisce senza obiettività di giudizio e indipendenza ideologica tutto quello che affronta.
E se Dr. Jekyll e Mr. Hyde lo dimostra a più di due mesi dalle votazioni, attendiamoci dei veri fuochi artificiali.
Il candidato della sinistra cosa risponderà a chi non vuole che Trento venga trasformata nel più grande campo profughi dell’Italia? A chi vuole far tornare il centro storico sicuro e meno degradato? A chi non vuole che le cooperative sociali continuino il business alle spalle della comunità trentina? Oppure ai commercianti del centro storico completamente abbandonati dalla coalizione che lo sostiene?
E c’è persino chi comincia ad avere nostalgia di Alessandro Andreatta. Il punto è: «Trento può permettersi 5 anni di Franco Ianeselli come sindaco alla luce di quanto fatto dall’ultima amministrazione di centro sinistra?»
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