Rovereto e Vallagarina
Villa Lagarina: il controllo rifiuti parte dai cestini stradali

Sarà vita dura per i “furbetti” e per gli “incivili” dell’immondizia, che utilizzano i cestini stradali come discariche dei propri rifiuti domestici; al contempo, saranno felici tutti quei cittadini virtuosi che, negli anni, hanno portato Villa Lagarina a potersi vantare del titolo di Comune più ecologico della Vallagarina e tra i migliori del Trentino.
Cosa è cambiato? Con lunedì mattina sono partiti i controlli della polizia intercomunale che, assieme agli addetti agli svuotamenti, ha dato il via alle ispezioni.
Nel contempo, novità anche per la raccolta rifiuti nei parchi pubblici: sono in fase di installazione i nuovi cestini colorati per la raccolta differenziata di carta, multimateriale e residuo.
Il regolamento di polizia urbana di Villa Lagarina stabilisce, tra le altre cose, che è vietato usare i cestini stradali per conferire i rifiuti urbani prodotti nelle abitazioni.
Obiettivo dell’amministrazione è ridurre ancora, puntando allo zero, la produzione di rifiuto residuo e, tra le fonti di tale tipologia, ci sono appunto i cestini stradali. «A gennaio 2020 la differenziata ha registrato un 80,52%, dieci punti sopra la media dei comuni afferenti alla Comunità della Vallagarina – ha ricordato soddisfatto l’assessore comunale all’ambiente Marco Vender – tra le altre cose, le bollette appena recapitate nelle case, e riguardanti il 2019, hanno fatto risparmiare ai cittadini qualche bella decina di euro rispetto a un anno fa».
Ecco dunque che, per migliorare ancora soprattutto la qualità, partono i controlli della polizia intercomunale sia sulle utenze domestiche sia su quelle non domestiche (attività economiche) oltre che sui già citati cestini stradali.
I controlli avverranno ogni settimana e si faranno sempre più mirati, grazie anche alle segnalazioni degli operai della raccolta che, forti della loro esperienza, hanno già ben presenti quali sono i punti più “amati” da chi butta ignorando le regole.
Il controllo di lunedì è cominciato all’alba, per verificare il comportamento dei padroni di cani.
In parole povere, un giro a controllare chi non raccoglie la cacca del proprio amico quadrupede. In tal senso l’esito è stato molto positivo, visto che si è trovata una buona pulizia e – per ora – nessun indisciplinato colto in flagrante.
Successivamente è cominciato il controllo di un campione dei cestini che, su tutto il territorio, sono circa 150. Sono stati ritrovati rifiuti tra i più vari, tra cui anche frammenti di calcinacci, una bottiglia di amaro ancora piena, sacchetti con lattine, ma anche sacchetti pieni di rifiuti misti, proprio come si faceva una volta: tutto insieme tra organico, plastica, scontrini, alluminio, carta e barattoli.
Un sacco a sua volta pieno di sacchi più piccoli e questi infine riempiti ognuno di rifiuti misti è stato trovato tra le campane del vetro all’incrocio con via Mario Sandonà; poco conformi anche alcuni rifiuti analizzati in via Valtrompia.
«Quello di oggi è stato il primo giro di ispezione – spiegano gli agenti – e col tempo affineremo il metodo di analisi perché ogni territorio è diverso dagli altri.
Va detto che trovati i conferimenti errati e individuati i trasgressori, non ci limitiamo all’invio della sanzione: andiamo a trovare la persona notificando l’infrazione ma portando anche tutto il materiale informativo e spiegando come si opera una corretta raccolta differenziata. Questo consente di formare le persone che, nella maggior parte dei casi, si rivelano collaborative».
A Villa Lagarina, il dato annuo conferma il superamento del 78% di differenziata, con una produzione di residuo di circa 63 chili l’anno per abitante.
Una recente analisi merceologica delle frazioni residuo e multimateriale, commissionata dal Comune, ha verificato il grado di separazione dei rifiuti riciclabili per mezzo della raccolta differenziata, a tre anni dall’avvio del nuovo servizio domiciliare, oltre che per metterla a confronto con l’analisi puntuale fatta a novembre 2017.
Un riscontro molto positivo lo ha dato l’analisi qualitativa del residuo.
I materiali ancora riciclabili sono scesi dal 34,7% rilevato nel 2017 al 25,3% di oggi. Nel 2015 era oltre il 50%. Per il multimateriale (imballaggi, plastica, lattine, barattolame, tetrapack, etc.), è stato riscontrato un grado di impurità pari al 22,3%. Si tratta di un risultato che rimane buono pur se peggiore di cinque punti rispetto a due anni fa (17,3%) e anche oltre la soglia del 20% che viene considerata da COREPLA come fisiologica.
«Qualcuno evidentemente utilizza di proposito il sacco azzurro in modo improprio – ammonisce ancora Vender – in ogni caso rimane un dato di gran lunga migliore di quello antecedente il nuovo sistema di raccolta, laddove le impurità sfioravano il 30%».
Dal lavoro di analisi sul campo è inoltre emerso che uno sforzo di sensibilizzazione ulteriore va fatto nei confronti delle utenze non domestiche, ovvero le realtà economiche.
Nel corso dell’analisi merceologica è infatti stata riscontrata nel residuo la presenza di rifiuti che per tipologia e/o volumetria non appaiono compatibili con il sistema di raccolta domiciliare (ingombranti legnosi e cartonati, pneumatici, etc.).
A questo si aggiungono le sempre più frequenti segnalazioni da parte degli addetti alla raccolta che nello svuotamento dei cassonetti riscontrano presenze estranee alla tipologia di rifiuto raccolto.
Un primo incontro ad hoc è già stato svolto ai primi di gennaio, con la presenza del consulente ambientale Marco Ricci e della ditta appaltatrice del servizio di raccolta, cui è seguita una puntuale comunicazione informativa da parte dell’amministrazione comunale.
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