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Lutto nel mondo dei motori: è morto Francesco Villa

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Ciao Francesco! Anche lui, “il Capo”, ci ha lasciati.

Dopo la morte di un’altra colonna dell’industria motociclistica italiana, quale Giancarlo Morbidelli, classe 1934, avvenuta il 10 Febbraio scorso, Francesco Villa mercoledì ci ha salutato definitivamente.

Nato a Castelnuovo Rangone, il 5 Febbraio 1933 è stato innanzitutto uno dei costruttori di motociclette più importante negli anni 60/70.

Ma prima di allora, assieme al fratello Walter (4 volte Campione del Mondo. ndr), è stato un pilota di tutto rispetto.

Tutto nasce nel dopoguerra, nel Modenese, dove a colazione si mangiano brioche, pistoni e si beve benzina.

I fratelli Villa erano affamati di adrenalina e cominciarono a correre per le strade della città. Poco più che ventenne, Francesco, riesce ad andare a lavorare nel reparto corse Ducati, allora diretto dall’Ingegnere Taglioni che fin da subito ne scopre le doti velocistiche e gli affida uno dei prototipi da corsa presenti nella fabbrica di Borgo Panigale.

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Nel 1955 vince, a bordo della Ducati, il Motogiro d’Italia e la Milano-Taranto. Corse d’altri tempi, dove il fisico, il talento e il coraggio, sono tutto, rispetto al mezzo che ti trovavi sotto al sedere. Nello stesso anno vince anche il campionato 100cc nel Nazionale Velocità.

L’anno successivo vincerà lo stesso campionato e anche quello nella classe 125. Poi arrivano i successi mondiali. Un terzo posto a Monza nel 1958, e un quarto posto in Germania l’anno successivo. Nel 1960, viene inviato dalla casa di Borgo Panigale negli Stati Uniti dove viene casualmente coinvolto nelle corse locali.

Ancora oggi, il marchio Ducati deve la sua fama oltreoceano a Villa e alle sue performance.

Fino al 1969 la carriera di Francesco si arricchisce di titoli di vario genere, con varie marche di motociclette, quali MV Augusta, Mondial e Montesa. Con quest’ultima ha una piccola collaborazione per un progetto, ma questo sarà il trampolino di lancio per le idee di Francesco che lo porteranno al grande passo.

Nasce così la prima 125cc, raffreddata a liquido, marchiata Villa Italia Motori. Da quel momento in poi, il genio del pilota, si trasforma in pura arte meccanica. Dapprima moto da corsa e poi da cross, per sfidare lo strapotere giapponese degli anni ’70.

Non è leggenda che la Honda abbia dovuto richiamare alcuni suoi modelli perché surclassati dalle potenze della casa modenese.

Nel capannone di Pragatto, sono passati tantissimi nomi noti del palcoscenico motociclistico, sia per la velocità che per il fuoristrada. Nascono da lì piloti come Lusuardi, Buscherini, Cadalora, Picco, Falappa, Gianola, Rinaldi e Gibertini.

Anche nella nostra regione ci sono alfieri che hanno corso per i colori di Villa: Walter Odorizzi per il cross e Alberto Pilloni con Patrick Mellauner per la velocità.

Un’autentica fucina di campioni dove Francesco e bonariamente chiamato “il Capo”.

Una persona che insegnava tanto e di una umiltà impareggiabile. La collaborazione con la Oral Engineering, dell’ing. Forghieri, lo porterà nel 1991 a diventare capo del reparto corse Lamborghini in Formula 1.

E’ praticamente suo il 12 cilindri che tanto ha fatto discutere in quel campionato. Il suono della “Lambo” è ancora un autentico concerto per gli appassionati.

Un paio di anni fa, all’età di 85 anni, Francesco Villa, sempre carico e motivato, aveva espresso il desiderio di aprire ancora una fabbrica di motociclette, voleva rimettere in commercio quel marchio leggendario che per motivi familiari si era sciolto negli anni ottanta.

Ma non è riuscito a finanziare quel suo ultimo progetto, tuttavia ha costruito 3 prototipi da cross dalle linee avveniristiche e dalle soluzioni tecniche sbalorditive.

Ora queste motociclette sono ancora là, a Pragatto, a testimonianza che la meccanica e l’ingegneria italiana non hanno pari al mondo, ma anche a sigillare la fine su un epoca dove sognare non era proibito.

Mai più nessuno riuscirà a vivere come ha fatto Francesco, che a 87 anni se n’è andato lasciandoci in eredità una storia tutta italiana che difficilmente sarà eguagliatile. Ciao Francesco e grazie di tutto.

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