Trento

Festa della donna: un 8 marzo a rischio per le mimose

Pubblicato

2 anni fa

21 Febbraio 2020

Il rischio che si corre quest’anno è quello di un 8 marzo senza mimose o nella migliore delle ipotesi, brutte e molto care.

Questa è la prima conseguenza di una primavera anticipata che ha portato a fioritura le piante di stagione.

Le temperature medie del mese di gennaio 2020 hanno battuto il record del 2016 (il gennaio più caldo della storia) e le conseguenze potrebbero essere pesanti.

La mimosa è una pianta che è una sorta di termometro della stagione, fiorisce infatti a fine marzo in modo molto inteso e quindi per la Festa della Donna arrivano i fiori più belli.

Quest’anno invece la fioritura c’è già stata e non essendo una pianta molto resistente il rischio è che si possa arrivare alla tradizionale ricorrenza dell’8 marzo con i fiori appassiti.

A quel punto per i fiori commerciabili, aumenterebbe il prezzo, ma senza la qualità degli anni prcedenti.

Il problema della mimosa in Liguria è però comune alle pesche e alle mandorle in Puglia, Sicilia e Sardegna, susine e albicocche in Emilia.

L’allarme lo lancia Coldiretti che segnala anche come l’andamento climatico dell’inverno 2020 sia stato il più anomalo degli ultimi 30 anni con 3 gradi in più rispetto alla media stagionale.

Ma oltre ad essere caldo è anche un inverno poco piovoso tanto che il Consorzio di Bonifica di Oristano ha già attivato gli impianti di irrigazione.

L’anomalia climatica si riflette anche sugli animali: alcuni esemplari di riccio sono già usciti dal letargo.

I timori sono ora legati ad un possibile crollo delle temperature che colpirebbe le coltivazioni in una fase di avanzata fioritura con gravissimi danni a tutta la produzione.

A proposito dell’8 Marzo, significativa la dichiarazione di Bernardo Gozzini direttore scientifico del Consorzio Lamma di Firenze: “Con queste temperature la mimosa è già fiorita, l’8 marzo probabilmente non ci sarà più”.

Mentre in Trentino ci attende un week end con temperature sopra i 20 gradi