Trento
Sicurezza e deriva fascista: il lato positivo dei Trentini

Qualche sprovveduto in cerca di qualche articoletto sui media provinciali «amici» o di un istante di notorietà ha accusato il Trentino di deriva fascista, vediamo di fare chiarezza, traendo spunto tra i massimi pensatori moderni quali Eco, Orwell, De Felice ecc.:
1.Il Trentino a maggioranza leghista non è fascista per il semplice fatto che se il fascismo cerca la Tradizione il Trentino è la patria della modernità.
2.Il Trentino non è fascista per il semplice fatto che il fascismo vede nel diverso (come cultura e identità) un nemico da abbattere, mentre il Trentino a maggioranza leghista lotta solo contro chi delinque, e chi delinque è sempre un nemico della società. E lo combatte tagliando certi canali di operatività attivati dalle sinistre con leggerezza imbarazzante.
3.Il Fascismo è per la sottomissione della donna e l’incultura del popolo, per il Trentino e la Lega è il esattamente il contrario.
4.Il Fascismo per sopravvivere ha bisogno di un nemico e di sentirsi assediato, il Trentino non si sente assediato ma chiede solo sicurezza in più, senza scomodare paragoni tra la persecuzione degli ebrei nel ventennio e gli extracomunitari odierni.
5.Il Fascismo guarda alle altre realtà geopolitiche innestando frustrazione nel popolo, specialmente nelle classi medie, che si sente umiliato e svilito dal benessere altrui, immaginandolo ottenuto a spese loro. Il Trentino è all’avanguardia nel welfare, è invidiato da moltissime altre realtà geopolitiche (tranne forse l’Alto Adige, ma forse) e i trentini sono tutto meno che un popolo frustrato.
Ora, alla luce di quanto sopra, facciamo tutti un’analisi di coscienza.
Quanti di voi hanno votato centrosinistra cercando risposte in quella che era un’idea di progresso, sicurezza, meritocrazia, e serietà nel distribuire i soldi pubblici? In passato tanti vero? Cosa è rimasto si tutto questo? Nulla o quasi.
E allora avete cambiato in massa opinione.
Qual è la semplice differenza politica nel proporsi? Facciamo solo un esempio per tutti: La Lega è nei circoli degli Alpini (Corpo invidiatoci dal mondo intero) il PD pettinava bambole nei circoli degli intellettuali (ignorati da tutto il mondo tranne quelli che sono fuggiti dall’Italia, molto apprezzati grazie).
E‘ inutile che le minoranze politiche dopo anni di governo si lecchino le ferite, ora che la DC è morta non c’è storia. Ma questo non ci interessa. Perché torniamo al titolo:
Qual è il lato positivo dei Trentini?
Sicuramente avere una Provincia che funziona e una Giunta che sappia farla funzionare.
E per Provincia intendiamo tutta una serie di cambiamenti epocali, ad iniziare da quella meritocrazia tanto attesa e finalmente visibile.
Poi il discorso cultura. La base di ogni vita politica. E già con la fine dei nepotismi si è arrivati ad un accettabile livello, perché di assessori controvoglia il Trentino ne fa a meno, visto che ci vive, di cultura, e anche per le sue montagne.
Se poi vogliamo parlare di funzionamenti tecnici, la ricetta è quella di uccidere i nepotismi e dare ascolto a funzionari capaci, spesso nell’ombra.
Come individuarli? Lo hanno già fatto, e non occorre che spieghiamo come, perché ci arriverete da soli, sempre se vi dicono qualcosa le parole nepotismo e raccomandazione.
Altro punto: La vessazione sistematica e quasi perversa degli imprenditori tramite la burocrazia.
E ‘assurdo non far pagare determinati contributi se poi si pretende da loro la Luna.
In questo ci sta mettendo mano l’Assessorato dedicato, con la partecipazione di Confcommercio Trentino.
Ed è una conquista, perché finora gli imprenditori, categoria tra le più impoverite per la perdurante crisi, hanno annaspato. Fino ad ora.
Ora con la nuova Giunta è tutto diverso.
E alla stregua di una semplice formula che equivale a: più sicurezza più commercio, si vede finalmente la fine di un tunnel.
Perché i trentini hanno rialzato la testa consapevoli di non essere più soli.
Hanno capito che barattare una piccola agevolazione invisibile e dedicata solo a chi è sulla strada che ti sputa davanti ai piedi quando passi solo perché sei bianco e/o cattolico (e coglione che paga secondo loro), non vale la pena, quando hai la possibilità di fare squadra e difenderti, perché no, anche quartiere per quartiere.
Difenderti da cosa: dallo spaccio? Dallo stupro? Dai furti e dalle rapine? O essere alla moda e dire che ci si difende anche dal farsi saltare in aria?
Purtroppo è la triste e ineluttabile realtà, a meno che non si metta mano a quell’idea di sicurezza che era sparita da ogni programma politico degli ultimi lustri.
E si è visto come è andata a finire.
No, il Trentino non è alla deriva fascista, non ne ha bisogno.
La vera deriva l’ha raggiunta chi lo ha ridotto così.
Ma per fortuna i trentini sono un popolo che tutto sommato pensa positivo, magari tardi, ma prima o poi ci arriva, e quando ci arriva non ce n’è per nessuno.
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