Trento
Un anno fa moriva Rodolfo Borga

Dopo una lunga malattia, all’una e trenta di questa notte giusto un anno fa (19 gennaio 2019) moriva il consigliere provinciale e fondatore di Civica Trentina Rodolfo Borga.
Rodolfo Borga poco prima della morte era stato indicato come vicepresidente della nuova giunta Fugatti, carica per la quale forse aveva combattuto per tutta la sua vita politica. Maurizio Fugatti, suo grande amico lo aveva scelto come suo vice alla luce anche delle numerose battaglie portate a termine fra i banchi delle minoranze in anni di opposizione ai governi di centro sinistra.
È morto a 56 anni, un’età troppo giovane per morire. Dopo la sua morte il partito si è sfaldato quasi subito fra lotte interne, voltagabbani, trasfughi, opportunisti e forse un buon grado di immobilismo. Questo perché Civica Trentina significava Rodolfo Borga e viceversa.
Nessuno ha preso in mano la sua eredità, anche perché era impossibile farlo visto il desolante teatrino a cui molti hanno assistito dopo la sua prematura morte.
Laureato in Giurisprudenza all’Università di Bologna era stato prima consigliere comunale a Mezzolombardo dal 1995 al 2000 e poi sindaco dal 2000 al 2008, il fondatore di Civica Trentina era residente proprio nel piccolo centro della piana Rotaliana dove viveva con la moglie e le due figlie.
Era stato consigliere provinciale già nella XIV legislatura (per il Popolo delle Libertà) e XV legislatura. Nell’ottobre del 2018 la terza rielezione.
Garante delle minoranze nella sua ultima legislatura e componente della Prima Commissione permanente.
Uomo di destra. Aveva aderito ad Alleanza Nazionale, per approdare al PdL, quando AN decise improvvidamente di sciogliersi, per dar vita, con la Mussolini, il Partito Pensionati e Berlusconi al nuovo soggetto politico, che ebbe – come si sa – una travagliata ed effimera esistenza.
Fu proprio con la lista del PdL che Rodolfo Borga entrò in consiglio provinciale. Prima era stato sindaco di Mezzolombardo.
Rodolfo Borga aveva scoperto di essere malato agli inizi del 2018, ma nonostante questo ha combattuto fino alle fine con coraggio e dignità, come peraltro aveva sempre fatto nella sua vita.
Grazie alla sua forza, e nonostante la sua terribile malattia, aveva lottato da par suo partecipando a ben due campagne elettorali, una della quali, quella delle provinciali del 21 ottobre pesantissima e molto delicata, ma che alla fine lo aveva visto fra i vincitori.
La sua, a detta di molti, era una figura di altri tempi che difendeva l’autonomia del Trentino e il valore della famiglia naturale.
Uomo carismatico, fiero e coraggioso, con grandi valori e forte identità territoriale, era stato a capo di grandi battaglie politiche, specie nella sua ultima legislatura dove più volte insieme ad altri consiglieri provinciali di minoranza aveva messo a dura prova la tenuta della maggioranza di centro sinistra.
Per questo Maurizio Fugatti lo aveva voluto subito al suo fianco.
Borga è stato per il Trentino uno dei consiglieri più competenti e preparati della storia della nostra provincia ed uno dei pochi uomini politici che poteva vantarsi di camminare sempre e dovunque a testa alta e senza paura.
Spesso poco incline a compromessi, schietto, corretto, forte ed onesto, e magari duro nei confronti di avversari e alleati, è stato uomo autorevole sia in politica che nella vita sociale la cui franchezza, a volte disarmante, è stata riconosciuta da tutti.
Il Trentino un anno fa ha perso un grande uomo, un politico che sarebbe servito per aiutare Fugatti a cambiare il Trentino.
Quel Trentino che adorava e che sognava completamente diverso da quello visto negli ultimi anni e governato prima da Delli e poi da Rossi.
Il 21 ottobre 2018 aveva raggiunto la vittoria ed era pronto a lavorare per farlo. Ma per ironia della sorte e del destino beffardo potrà vederlo cambiare solo dal Paradiso.
La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile, tanta nostalgia e tristezza per quello che insieme a lui poteva essere e diventare.
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