Una storia che si ripete, e come era successo per il partito dei sindaci alle elezioni provinciali del 2018, ribattezzato polo territoriale, quello in progetto di nascere per la città di Trento subisce lo stesso desolante destino.
Anche in questo caso come allora si parla di «tradimento», allora era stato il consigliere Dalsoss a fare l’occhiolino al Partito Democratico scatenando l’ira dei colleghi che abbandonarono il progetto, in questo caso sono stati PATT e UPT che si sono gettati nell’abbraccio mortale della sinistra estrema targata Ianeselli.
Insomma, alla fine, nemmeno il tempo di accordarsi che per il Polo territoriale che si parla già di scioglimento.
Era sorto con lo scopo di riunire le forze autonomiste e moderate di centrodestra e centrosinistra. Delle tre forze ne è però rimasta soltanto una.
L‘Unione per il Trentino ha preferito unirsi al centrosinistra mentre il Patt sta sostenendo la candidatura di Franco Ianeselli a sindaco di Trento, anche lui di centrosinistra.
Rimane quindi da solo il gruppo #inmovimento, creato da esponenti ormai fuori dal centrosinistra come l’ex vice sindaco Paolo Biasioli e l’ex assessore Andrea Robol.
Il gruppo non sembra però disperare e come afferma il portavoce Lorenzo Rizzoli, si parla di un piano B e un piano C, anche se secondo loro gli altri due gruppi si sono macchiati di mancanza di lealtà, coerenza e correttezza.
Oggi probabilmente il direttivo si riunisce per definire un nuovo progetto politico.
Anche #inmovimento ha dovuto però fare i conti con qualche abbandono come quello di Eugenio Oliva, consigliere comunale di Progetto Trentino, che è rimasto insieme a Grisenti e al centrodestra.
Ma #InMovimento non ha subito passivamente il «clamoroso» tradimento del PATT e ieri il suo coordinatore Lorenzo Rizzoli in una nota ha replicato ricostruendo quanto successo e sottolineando come siano molti i malumori della base per questa inspiegabile scelta di spostarsi verso l’estrema sinistra.
Come hanno evidenziato le Stelle Alpine nel comunicato stampa, con questo accordo si definiscono Blockfrei nei confronti della coalizione della sinistra, ma danno fiducia al candidato sindaco Ianeselli in cambio di deleghe e assessorati.
«Questo modo di fare politica mi lascia molto perplesso, in quanto non è politica – si legge nella nota di Rizzoli – il nostro movimento non rimane con il cerino in mano, in quanto i piano B, C, sono sempre stati presenti. Il comportamento di UPT e PATT non è stato corretto nei confronti di #inmovimento. Lo dico per evidenziare come sono andati i fatti, di certo non per fare la vittima. UPT è stato presente al tavolo PD-FUTURA del 23.12.2019 nonostante Rizzoli e Marchiori avessero detto “meglio di, per favore”, ma, nonostante UPT avesse spiegato il lavoro del POLO TERRITORIALE, la segretaria del PD Lucia Maestri ha interpretato tale presenza come un “mandato” all’UPT di portare al tavolo PATT e #inmovimento».
E ancora: «“Ingenuità” politica (o forse voluta) da parte dell’UPT che ha fatto andare su tutte le furie il PATT (così dicono le stelle alpine, che comunque già avevano l’accordo con IANESELLI). L’unico movimento leale e coerente è stato #inmovimento che oggi si siederà al tavolo per definire la linea politica da seguire. Ma, ripeto, non esiste piano di riserva, ma solo piano alternativo, interessante come gli altri. Non ci si troverà per “leccarsi le ferite”, ma per definire un progetto politico alternativo, che vada controcorrente rispetto a modi “vecchi” e “soliti” di fare politica».