Trento
Presentata ieri la finanziaria 2020-2022: nuove prospettive per il Trentino dell’Autonomia

Rapporto città-valli, famiglia e natalità, crescita economica, politiche sociali: sono alcuni dei temi forti che caratterizzano la prospettiva – termine preferito all’inglese vision – della XVI legislatura, approdata oggi alla sua prima manovra economico-finanziaria, presentata ieri pomeriggio in aula consiliare dal presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti.
Una manovra che contiene due progetti ambiziosi: mettere a disposizione dei giovani che vogliono formare una famiglia e avere dei figli le risorse necessarie per farlo, e un piano straordinario per preparare al meglio il territorio che nel 2026 ospiterà le Olimpiadi invernali, ovvero un plafond speciale per la riqualificazione delle aree interessate, anche sul versante alberghiero.
Ed ancora: la nuova Finanziaria si propone di dare un significativo sostegno al sistema produttivo e all’infrastrutturazione del Trentino, per innescare quel circuito virtuoso che dia impulso allo sviluppo e all’occupazione.
Due anche le grandi questioni “trasversali”, che toccano e attraversano le aree d’intervento individuate dal Programma di Sviluppo Provinciale: il rilancio dell’Autonomia e la montagna intesa come irrinunciabile elemento al tempo stesso identitario, economico e ambientale.
A monte di ciò, ha ricordato Fugatti, la volontà di ascoltare il territorio, le istituzioni locali, le comunità, che ha caratterizzato l’azione di governo in questo primo anno di legislatura.
Una relazione molto articolata quella illustrata oggi pomeriggio al Consiglio provinciale dal presidente Fugatti.
Una prima parte dedicata alla visione prospettica e al metodo di lavoro, in cui sono state anche ripercorse le tappe fondamentali dell’azione politica e amministrativa del governo provinciale nel corso del 2019.
Una seconda parte dedicata invece all’esame degli interventi previsti nella manovra, all’interno delle sette aree strategiche individuate a suo tempo dal PSP, il principale strumento di programmazione a livello provinciale.
Non vision – specie se è sinonimo di “libro dei sogni” o promesse elettorali – ma prospettiva, dunque, nelle premesse del presidente Fugatti, che fra i principi-guida della manovra ha menzionati la concretezza, l l’efficacia, la capacità di accontentarsi anche con meno, utile premessa per raggiungere comunque traguardi comunque ambiziosi. Ma senza mai dimenticare che l’Autonomia ha un’anima, non può essere solo buona amministrazione.
Il metodo di governo inaugurato dalla XVI legislatura è improntato all’ascolto, ha detto Fugatti in apertura del suo intervento, citando innanzitutto i molti incontri con i giovani, da quelli impegnati nel dopo-Vaia (vigili del fuoco, giovani amministratori dei territori più colpiti) a quelli che hanno intrapreso, sotto la guida dei loro insegnanti, un percorso scolastico di approfondimento della storia e dell’Autonomia, senza dimenticare i partecipanti al viaggio della memoria a Auschwitz–Birkenau.
Fra le criticità affrontate dalla maggioranza subito dopo l’insediamento, oltre naturalmente alla tempesta dell’ottobre 2018, la situazione attuale e le prospettive della finanza provinciale (la “benzina” delle politiche provinciali), con le criticità legate al venir meno dei gettiti arretrati, ed il cambio di governo a Roma, che impone di aprire nuovi canali di comunicazione.
Quali le attese per il prossimo anno, e quali i grandi temi “trasversali”? Riguardo a questi ultimi, Fugatti ha parlato di rilancio dell’Autonomia e di tutela e valorizzazione della montagna, in ogni suo aspetto. A proposito di Autonomia, Fugatti ha auspicato fra l’altro che il Governo nomini al più presto i propri rappresentanti all’interno della Commissione dei 12 affinché le nuove proposte di norme di attuazione recentemente elaborate dalla Provincia possano venire discusse e successivamente valutate dal Governo. “L’autonomia trentina inoltre dovrà confermare la sua vocazione transfrontaliera in seno all’Euregio, il che peraltro, ha aggiunto il presidente, non va considerato in alcun modo come alternativo all’allargamento e allo sviluppo della nostra collaborazione a livello regionale, fondata sulla centralità del rapporto con la Provincia di Bolzano”.
Riguardo alla montagna, essa va vista in tutte le sue dimensioni: come elemento identitario forte, come un luogo di lavoro e di vita (quindi come ambiente abitato dall’uomo e che deve temere in primo luogo lo spopolamento), come una risorsa economica, come un bene da tutelare, minacciato dai grandi cambiamenti epocali che stiamo attraversando, in primo luogo il surriscaldamento globale.
Venendo invece alle proiezioni di breve periodo e soprattutto alle attese riguardanti l’economica, economia, Prometeia prevede che il Pil trentino nel 2020 sarà superiore di 4 decimi a quello italiano e comunque superiore alla Lombardia, all’Alto Adige e alla Toscana.
Una leva importante che la Provincia ha intenzione di utilizzare per incoraggiare lo sviluppo è data dagli investimenti pubblici nel settore delle infrastrutture. Fugatti auspica a questo proposito che i progetti siano prevalentemente assegnati ad operatori economici trentini, pur nel pieno rispetto delle procedure previste.
Oggi ciò avviene per oltre il 70% dei lavori pubblici ma all’aumentare dell’importo dell’opera (superiore ai 5 milioni) si rileva una maggior penetrazione delle imprese extra provinciali.
Nella manovra sono anche presenti interventi di ricostruzione del territorio, in particolare quelli post-Vaia, per incrementare il patrimonio abitativo dell’Itea e per il recupero dei centri storici.
Un’attenzione particolare viene riservata alla montagna, per la quale è necessaria “anche la presenza umana, quell’indispensabile presidio di una popolazione che con la montagna interagisce quotidianamente”, con tutto ciò che ne consegue in termini di economia, di servizi, di infrastrutture, di presidi, anche sanitari.
Nella prima parte del suo intervento Fugatti ha ricordato inoltre Antonio Megalizzi, ad un anno dalla sua scomparsa, e la Fondazione che è stata costituita in suo nome, a cui la Provincia ha aderito con slancio.
Quindi, ha brevemente esposto alcune delle principali decisioni già adottate, che costituiscono la premessa necessaria delle azioni della Giunta nel 2020 e nei anni successivi. Molte delle iniziative hanno avuto come denominatore comune l’equilibrio tra centro e valli: insistendo sugli ambiti più urgenti, o immediatamente realizzabili (sanità, scuola, valorizzazione delle produzioni tipiche, nuova legge sull’agriturismo, e ancora, piano straordinario per la natalità, famiglia, sicurezza). “Per noi valli e città hanno pari dignità e pari luoghi. Di questo abbiamo parlato negli Stati generali della montagna e lo si ritrova nel Psp e negli altri atti pianificatori”.
La nuova manovra, sottoposta all’approvazione del Consiglio, ha “una sua solidità, pur non tenendo conto di ciò che farà lo Stato con la sua finanziaria, i cui contenuti ed i relativi saldi a favore o a sfavore dell’Autonomia sono ancora fortemente incerti. Si tenga poi conto che non è necessario definire tutto in una partita unica: dobbiamo cogliere l’opportunità – che dal 2016 ci è consentito di fare per norma – di poter utilizzare due momenti, cioè Bilancio e Assestamento, che combinati insieme ci consentono di agire con prontezza e di aggiustare il tiro lungo la strada”.
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