Sport Trentino
Volley, Trento – Ravenna si gioca a Natale. Davide Saitta scrive a Papa Francesco: «Sono le prime feste con mia figlia e voglio stare in famiglia, Lo sport si fermi per la nascita di Gesù»

Per lo sport non ci sono più le cosiddette “feste comandate”, ma si gioca anche il giorno di Natale, perché la convinzione è quella che si possa fare più “cassetta” quando tutti sono a casa, forse alla ricerca di qualcosa da fare, magari insieme a tutta la famiglia.
Ma c’è chi dice no. E’ il caso del pallavolista Davide Saitta regista della Consar Ravenna che giocherà il 25 dicembre a Trento.
Il suo è un appello decisamente contro corrente e nella sua lettera a Papa Francesco, tra l’altro afferma: “ Sono le prime feste con mia figlia e voglio stare in famiglia. Lo sport si fermi per la nascita di Gesù”.
Una volta lo faceva, anzi era una sosta “sacra”.
Poi i tempi sono cambiati ed è arrivata questa prassi del giocare come se il Natale fosse una giornata uguale a tutte le altre.
Davide Saitta non è un anziano nostalgico, ma nemmeno un “ Papa Boys” è semplicemente un giocatore di pallavolo di 32 anni di origini siciliane e con 19 presenze in nazionale.
Otto mesi fa è nata Noemi, dopo che due suoi fratellini – Karol e Davide jr – erano morti ancora prima di nascere. “Per me e mia moglie Nicoletta, questa bambina oltre ad essere un dono meraviglioso è anche la dimostrazione della Misericordia di Dio nella nostra vita e questo Natale sarà il primo di mia figlia Noemi”.
Solo che lo sport che non rispetta più i sentimenti, presenta un turno di campionato proprio il giorno di Natale.
Ravenna giocherà a Trento e così i giocatori romagnoli dovranno lasciare le loro famiglie il pomeriggio della vigilia per tornare a casa la tarda notte del 26.
Domenico Saitta non ci sta, crede nella famiglia e nel rispetto dei simboli religiosi ed allora esce allo scoperto: solleva il problema e scrive al papa.
I giochi però sono ormai fatti e semmai interverrà, il papa non potrà cambiare le scelte fatte dalla Federazione di Pallavolo.
Si giocherà e basta, poi magari la Consar Ravenna potrà anche dare un turno di riposo a Saitta che però non sarebbe giusto.
Di certo Saitta non è l’unico a dover rinunciare ai propri affetti proprio in occasione di una festività che si trascorre tradizionalmente in famiglia.
Quanto scritto al papa, dovrebbe però far riflettere tutti: “ Ascolta papa Francesco la mia supplica di voler vivere intimamente ed insieme alla mia famiglia il Santo Natale. E’ il grido di un cattolico che molto spesso è “ voce di uno che grida nel deserto”, in questa società volta alla scristianizzazione. Credo che il nostro sport, da sempre veicolo di importanti valori sportivi e di vita, possa sacrificare un minimo della propria spettacolarità per fare spazio a Gesù “.
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