Trento
L’Assessore regionale Claudio Cia a Matera per l’inaugurazione della targa che ricorda Alcide De Gasperi.

L’Assessore regionale Claudio Cia ha partecipato nella città di Matera all’inaugurazione di una targa in ricordo di Alcide De Gasperi, alla presenza delle autorità cittadine.
La Capitale europea della Cultura 2019 è infatti particolarmente legata allo statista trentino, e con questa iniziativa la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol – su iniziativa dello stesso Assessore Cia – ha voluto recuperare il ricordo per l’impegno di De Gasperi nel miglioramento delle condizioni abitative e umane degli abitanti dei Sassi, e in particolare, come riportato nell’iscrizione “per rinnovare il gesto di gratitudine di quanti intesero ricordare la sua dedizione con la collocazione del monumento qui posto nel 1971”.
La cerimonia si è svolta infatti ai piedi della statua di oltre tre metri che lo raffigura, realizzata dall scultore Othmar Winkler: proprio quest’anno cade anche l’anniversario dei venti anni dalla morte dell’artista, e l’evento odierno ricorda anche l’inaugurazione di questo monumento, avvenuta proprio nei primi giorni di dicembre del 1971.
«In tempi non facili come quelli che stiamo vivendo – ha spiegato Cia, in rappresentanza della Regione – è più che mai importante indicare, soprattutto ai giovani, degli esempi positivi, come quello di Alcide De Gasperi, e in particolare per recuperare quel clima di impegno civile che ha forgiato uomini come lui, e che oggi la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, insieme al Comune di Matera, intende ricordare con questa targa. Dico solo che nel 1950 il primo ministro De Gasperi fece visita a Matera per prendere atto di persona della realtà dei Sassi, nel ‘52 è stata approvata all’unanimità la “Legge speciale per il risanamento dei Sassi”, e già nel ‘53 De Gasperi tornò a Matera per consegnare le prime case. Tempi, e scelte politiche, oggi inimmaginabili.»
«Sicuramente quella di De Gasperi non fu una scelta indolore – ha continuato l’Assessore regionale nel suo discorso -, perché quella dello svuotamento dei Sassi è stata un’operazione radicale. Ma oggi credo si possa dire che la storia ha dato ragione a chi adottò quella decisione, permettendo alla popolazione di allineare le proprie condizioni di vita al resto d’Italia e cominciare da quel momento una nuova storia. Una storia che oggi ci parla dei Sassi come Patrimonio dell’Umanità UNESCO, e di una città Capitale europea della Cultura».
Cia ha infine ricordato che l’anno prossimo cadrà il settantesimo della visita di De Gasperi a Matera, un’occasione che potrebbe essere propizia per rilanciare un’altra iniziativa già abbozzata in passato ma mai portata a termine, come il gemellaggio tra le città di Matera e di Trento. «Sarebbe un’iniziativa per rilanciare un dibattito sulla figura di quest’uomo, proveniente da una valle del Trentino all’epoca particolarmente povera e dalle origini contadine, che si ritrovò a dover risollevare il Paese nel dopoguerra, e qui a Matera ha voluto affrontare in maniera decisa e decisiva il problema del risanamento dei Sassi, determinando una svolta per questa città e questa comunità, con le medesime origini legate alla terra. Nello stesso tempo, dall’altra parte dello “stivale”, De Gasperi è stato il fautore dello speciale tipo di autonomia regionale che ha posto le basi per la risoluzione dei complessi problemi lasciati sul nostro territorio dalla guerra e che oggi vede le due Province autonome di Trento e Bolzano, collaborare positivamente all’interno di una cornice regionale».
L’iniziativa ha attirato la curiosità degli abitanti del rione popolare “Spine bianche”, molti dei quali hanno vissuto in prima persona la vita nei Sassi e il successivo sfollamento.
In tanti si sono radunati spontaneamente nel corso della cerimonia e al termine delle ufficialità hanno voluto complimentarsi (la statua era infatti priva di iscrizioni) e raccontare il proprio vissuto, evidenziando la loro gratitudine verso l’impegno profuso dal politico trentino.
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