Trento
Spaccio, degrado e criminalità a Trento: qualcuno se ne accorge solo ora!

Pare ora ci sia «l’emergenza droga e criminalità» a Trento.
Ci voleva l’approssimarsi delle elezioni comunali perché nel capoluogo ci si accorgesse dell’emergenza droga e del degrado.
Ed ecco arrivare i titoloni dei media cartacei trentini sullo spaccio alla luce del sole, sulle intimidazioni da parte degli spacciatori nei confronti di normali cittadini e chi più ne ha, più ne metta.
Quando a dirlo era il nostro giornale, già nel 2015, la cosa era solo una percezione, c’era stato anche qualche benpensante radica chic della sinistra che ci aveva tacciato come pressapochisti e colpevoli di procurato allarme. Incredibile!
L’apice era stato raggiunto dopo la pubblicazione dell’articolo «Il coraggio delle Merde» (clicca qui per leggerlo) dove dopo 15 giorni di appostamenti in centro storico avevamo riportato ciò che avevamo visto. E assicuriamo che erano cose allucinanti già allora, nel 2016 (l’articolo poi è stato riproposto anche nel 2018).
Allora qualcuno della sinistra ci aveva anche deriso, pensate in po’, mentre la situazione che avevamo documentato nell’articolo era già gravissima allora
Ma tornando alla triste realtà di questi giorni è curioso il fatto che ora a scriverlo siano quei giornali che per anni hanno appoggiato le scelte dell’amministrazione di centro sinistra; abbiano irriso come eccessive le denunce della Lega, fino a spingersi a giustificare quegli extracomunitari che spacciavano in quanto vittime di una politica che non li aiutava sufficientemente. Ma vi rendete conto?
A forza di smorzare i toni, atteggiamento sommato a quello dell’amministrazione comunale che preferiva parlare di “sensazioni o percezione” piuttosto che affrontare il problema, è arrivata l’emergenza.
Curiosamente chi è rimasto col cerino in mano? Il sindaco Andreatta, ufficialmente fuori dai giochi della ricandidatura, ma diventato il capro espiatorio della situazione.
Di certo ha responsabilità anche pesanti, ma è pure vero che non ha mai avuto la personalità politica per prendere delle decisioni personali: è sempre stato un esecutore degli ordini della sinistra e dei suoi alleati.
Compari che hanno cominciato a smarcarsi a partire da Pattini e Stanchina, ma anche Ianes ha tuonato, ma tutti si sono ben guardati dal staccare la spina.
Troppo rischioso andare alle elezioni anticipate.
Adesso però tutti si sono accorti che quello del degrado, dello spaccio e del consumo di droga e non più solo il tema della sicurezza, sarà uno dei punti cruciali della campagna elettorale.
Non ci sarebbe nemmeno da meravigliarsi se in questi ultimi mesi pre – elettorali di fronte ad un fatto grave, Andreatta non estraesse dal cassetto nel quale l’ha ben nascosto, il fascicolo relativo alla richiesta dell’intervento dell’esercito in città votato a maggioranza.
Per essere esecutivo manca solo la sua firma che si è ben guardato di mettere.
In altre parole la sinistra sta provando a metterci una pezza, ma i cittadini hanno memoria lunga e non dimenticano tanto facilmente i disastri che ha provocato il centro sinistra grazie al suo buonismo e alla volontà di imporre la globalizzazione selvaggia a tutti i costi ad una comunità trentina che vuole vivere ancora con le sue tradizioni e la sua cultura.
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